Era trascorsa più di un'ora da quando sua nonna era uscita per sistemare tutto come le aveva assicurato, e ancora non aveva sue notizie. Il telefono non faceva che squillare e tutte le volte lei sobbalzava pensando che fosse lei che la chiamava per dirle di fuggire e invece no, era sempre Oscar. Di certo aveva saputo quello che era successo a scuola, lì i pettegolezzi correvano veloci. Ma per qual e motivo la chiamava?
Lasciò che il telefono continuasse a suonare senza rispondere. Non aveva la minima idea di cosa inventarsi per giustificare l'accaduto, perciò la sua unica speranza era che lui si arrendesse.
Ovviamente Oscar non lo fece, anzi, dopo mezz'ora le chiamate divennero continue. Il telefono non faceva in tempo a smettere di squillare che subito riprendeva in maniera ossessiva. La cosa la preoccupò un pò, se insisteva in quel modo doveva avere davvero bisogno di parlare pensò, ancora indecisa se rispondere o no.
_Insomma ti decidi a rispondere a quel maledetto coso, mi sta dando sui nervi._
_Nonna!_ esultò Jolanda vedendo la donna riprendere il suo solito aspetto.
_Allora... vuoi che risponda io?_
_No è un mio compagno di scuola, non so cosa voglia e ancor meno che cosa dirgli_ spiegò assalita dal dubbio.
_Dà a me, ci penso io _ fece lei prendendole il telefono di mano e schiacciando la cornetta verde. _Sì... chi parla?_
_Sono Oscar... cerco una ragazza di nome Jolanda, ma credo di aver sbagliato numero_ disse il giovane sentendo una voce diversa da quella sperata.
_No il numero è giusto, solo che mia nipote non c'è al momento... se sei così gentile da dirmi perché la chiami, farò in modo di farti richiamare_ spiegò Ramona.
_Sono un suo compagno, ho saputo che oggi c'è stato qualche problema a scuola, volevo sapere se sta bene?_ chiese titubante. Finalmente aveva modo di parlare con la famosa quanto inafferrabile nonna pensò, immaginandosi una versione più anziana di Jolanda. Per qualche motivo era convinto che le due si assomigliassero, doveva dipendere dal modo in cui si rivolgevano agli altri. Al pari della nipote la donna era cortese, senza mancare però, di tenerlo a distanza. Doveva essere un vezzo di famiglia.
_Perfettamente! Cosa ti ha fatto pensare che non fosse così?_ chiese Ramona a sua volta.
Oscar stava per raccontarle ciò che gli aveva riferito il cugino, ma poi gli venne il dubbio che Jolanda non avesse detto nulla alla nonna, si sentì un o sciocco, forse l'aveva appena messa nei guai, se così fosse Jolanda si sarebbe arrabbiata molto.
_Come le ho detto ho saputo che oggi a scuola c'è stato un pò di parapiglia e volevo essete certo che lei non fosse rimasta coinvolta tutto qui._
_Capisco..._ Quel ragazzo la intrigava, doveva tenere molto a sua nipote a giudicare dall'insistenza con cui aveva cercato di mettersi in contatto con lei, e inoltre si preoccupava abbastanza da volerla difendere, persino da sua nonna. _Jolanda sta bene, ma nel caso tu voglia accertartene personalmente ti aspettiamo stasera a cena. Sempre che tu non abbia già altri impegni, s'intende!_ lo invitò, curiosa di conoscerlo.
_Significa che siete ancora in città allora?_ chiese sollevato dalla notizia.
_Certo, perché me lo chiedi?_
_Perché mi trovo nel bosco... la roulotte è sparita e..._
Dunque si era preso il disturbo di andare a controllare, interessante! _Sì, ho pensato di trasferirci in un posto meno isolato, sai di questi tempi la sicurezza non è mai troppa. E' una villetta ai margini del bosco sulla statale 26, se decidi di venire, noi ceniamo alle sette_ lo informò prima di mettere giù.
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A costo della vita
FantasyIl giorno in cui la madre e le sorelle vengono brutalmente uccise, comincia per Jolanda il viaggio che la porterà verso il suo destino. Sempre in fuga, dovrà trovare colui che può salvarle la vita, vendicando la morte dei suoi familiari.