La mattina dopo a scuola i due ragazzi si salutarono come al solito, e poi ognuno tirò dritto per la sua strada. Dopo quanto avevano condiviso solo una manciata di ore prima gli sembrava assurdo ignorarsi così, ma lei voleva così. Almeno non aveva dovuto sopportare la vista di lei insieme a quel tal Raul, forse il tipo aveva di meglio da fare che accompagnare la fidanzata a scuola, beh... tanto meglio per lui.
Il tempo trascorreva in un letargico susseguirsi di minuti e ore, fuori aveva preso a cadere una fitta pioggerella, mentre un vento gelido soffiava battendo le gocce sui vetri delle finestre. Oscar sperò che smettesse al più presto o gli sarebbe toccato allenarsi al coperto e lui detestava fare sport rinchiuso tra quattro mura.
Quando finalmente la campanella segnò la fine delle lezione, schizzò fuori dalla classe e prese la direzione della biblioteca. Jolanda aveva detto che potevano continuare a studiare insieme, e lui era impaziente di stare da solo con lei. Ok non proprio da soli, visto che il locale era molto frequentato, ma almeno nessuno avrebbe prestato loro troppa attenzione.
La vide appena superò l'aula di chimica, sapeva di trovarla lì a quell'ora. Jolanda gli dava le spalle, di fronte a lei c'era un uomo sotto la trentina. Pensò subito che fosse un nuovo prof, ne aveva tutta l'aria. Parlava in maniera concitata, gesticolando nervosamente. Lei ogni tanto annuiva, evidentemente interessata a qualunque cosa le stesse dicendo, a un certo punto gli strinse la mano e si avviò verso l'uscita.
Oscar la raggiunse che era ancora sulle scale. _Chi era l'uomo con cui parlavi?_ domandò, facendola sobbalzare dalla sorpresa.
_La prossima volta che mi fai uno scherzo del genere, ti strozzo_ lo minacciò tirandolo di nuovo dentro scuola. Aveva intravisto il pick-up di Raul nel parcheggio e non voleva che li vedesse insieme.
_E' il supplente di biologia, mi ha chiesto se voglio fargli da assistente per alcuni studi che sta facendo_ raccontò, sbirciando oltre le sue spalle per essere certa che Raul non li avesse notati. Sperava solo che non avesse la brillante idea di entrare a cercarla. _Dice che ha visto il mio progetto e lo trova interessante._
_Non dirmi che dovrò dividerti anche con lui adesso?_ chiese sconsolato. Il tempo che potevano trascorrere insieme era già così poco, se Jolanda avesse accettato quella proposta, sarebbe stato un disastro.
_Gli ho detto che voglio pensarci. Sarebbe una grossa opportunità per me, sembra uno in gamba, ma non posso dirgli di sì. Potrei dover partire all'improvviso e non mi sembrerebbe coretto piantarlo in asso._
_Capisco, dunque non lo fai per me?_
_Avresti preferito che rinunciassi per te?_ gli girò la domanda.
Oscar ci pensò su. Avrebbe davvero voluto che rinunciasse a quella collaborazione solo per trascorrere più tempo con lui? Appena quella domanda si formò nella sua testa, capì quanto fosse sbagliato e ingiusto, e anche estremamente egoista da parte sua pretendere che rinunciasse a una simile occasione di crescita formativa.
_No, e ti dico questo... se dovessi ripensarci e accettare, so che troveremmo comunque un modo per vederci_ spiegò sicuro di quanto asseriva.
_Sei un inguaribile ottimista..._ lo prese in giro _perciò spero che non ti dispiaccia troppo se ora vado via._
_Perché vai via... mi era parso di capire che dovessimo studiare insieme..._ si lamentò mettendo il broncio.
_A quanto pare Raul è di diverso avviso_ disse indicando l'uomo che scendeva dal veicolo e che aveva preso a guardarsi intorno nervoso. _E' meglio che vada..._ gli stampò un bacio sulla guancia e corse via.

STAI LEGGENDO
A costo della vita
خيال (فانتازيا)Il giorno in cui la madre e le sorelle vengono brutalmente uccise, comincia per Jolanda il viaggio che la porterà verso il suo destino. Sempre in fuga, dovrà trovare colui che può salvarle la vita, vendicando la morte dei suoi familiari.