Jolanda era ansiosa di tornare a casa e sistemare quel pasticcio. Sua nonna stavolta le avrebbe dovuto dare retta. Sì, ma come? Ramona amava fare le cose a modo suo, pertanto difficilmente si sarebbe lasciata convincere a cambiare quello status quo. Malgrado ciò, lei era decisa a trovare il modo di convincerla. Le cose con Oscar cominciavano a prendere una brutta piega, e con la minaccia costante dei loro inseguitori che ormai gli stavano col fiato sul collo, Jolanda rischiava di andare in tilt da un momento all'altro.
La casa non distava molto dalla scuola, perciò impiegò soltanto pochi minuti a raggiungerla in macchina. Per tutto il tragitto non fece altro che tormentare il volante stringendolo convulsamente mentre preparava mentalmente il discorso da fare a sua nonna. Ramona doveva capire che non era più disposta a prendere ordini da lei, quella era la sua vita e pretendeva di avere voce in capitolo. Pregò di riuscire a convincerla a lasciare Newport il prima possibile, altrimenti per quanto le costasse separarsi da lei lo avrebbe fatto da sola.
Fermò l'auto nel vialetto laterale, quello che dava sullo stretto sentiero che conduceva al boschetto retrostante. Il ricordo della sera precedente l'assalì, era stato allora che aveva capito davvero quanto fosse attratta dal ragazzo, proprio per quello aveva fatto di tutto per allontanarlo. Sapeva che tra loro non avrebbe mai funzionato, venivano da mondi incompatibili. Tornò con la mente al presente, e dopo aver preso un profondo respiro, si preparò al temuto confronto.
La casa era buia e silenziosa, di sicuro sua nonna era andata in città a sbrigare qualche commissione si disse. Chiuse la porta alle sue spalle, attraversò tutto il corridoio fino al salotto e dopo essersi lasciata cadere sul divano accese la TV, aspettando che Ramona rincasasse. Trascorse così un'ora e poi un'altra, alla fine Jolanda cominciò a preoccuparsi. Sua nonna sarebbe dovuta già essere a casa ormai. E se le fosse capitato qualcosa? Temette che i loro nemici l'avessero trovata e uccisa. La paura di perderla e rimanere sola al mondo la paralizzò.
Si obbligò a respingere quei pensieri negativi, sua nonna le diceva sempre che pensare a cose brutte non faceva altro che attirare la malasorte. Si augurò che bastasse evitare di fare brutti pensieri per scongiurare quel pericolo, ma l'esperienza le aveva insegnato che le tragedie arrivano comunque, anche se tu non ci pensi. Ti piovono addosso quando meno te lo aspetti, e c'è poco che uno possa fare per evitarle. "Ognuno di noi nasce col cammino segnato", era un'altra delle frasi che le ripeteva Ramona, quando lei rifiutava di accettare la vita che erano costrette a fare.
Jolanda non poteva e non voleva accettare che fosse così, tantomeno rassegnarsi all'idea che il suo futuro fosse già scritto, che le loro vite venissero decise prima ancora di giungere al mondo. Le sembrava troppo assurdo, e nel suo caso anche ingiusto e crudele vista la sorte che le era toccata.
Tirò fuori il telefonino e compose il numero della nonna. Dopo tre squilli partì un messaggio preregistrato. Maledizione pensò, sentendosi frustrata e impotente. Perché ogni volta che aveva bisogno di lei non rispondeva? Sarebbe potuta uscire a cercarla certo, ma per andare dove? Non aveva la più pallida idea di dove andasse o cosa facesse sua nonna quando non era con lei.

STAI LEGGENDO
A costo della vita
FantasyIl giorno in cui la madre e le sorelle vengono brutalmente uccise, comincia per Jolanda il viaggio che la porterà verso il suo destino. Sempre in fuga, dovrà trovare colui che può salvarle la vita, vendicando la morte dei suoi familiari.