Capitolo XXXV

39 4 0
                                        


Ramona fissò l'orologio vedendo che era trascorsa quasi un'ora da quando avevano lasciato il rifugio. Erano da un pò ormai che se ne stavano appostati lungo le rive del fiume, in attesa che i troll si facessero vivi. Quei bestioni erano soliti aspettare il buio per mettersi all'opera, perciò avevano dovuto anticiparli per evitare di coglierli in piena azione.

Benché non avessero alcun motivo di temere gli umani (vista e considerata la loro stazza e la notevole forza), preferivano comunque agire in sordina, fare i loro danni indisturbati. Non erano tipi da cercare lo scontro diretto, questo però non significava che si tirassero indietro nel caso qualcuno pensasse di interromperli durante il loro passatempo preferito. Provavano un gran piacere a demolire ponti, tunnel e dighe, ne erano letteralmente ossessionati. Pertanto chiunque osasse interromperli, diventava immediatamente loro nemico e come tale andava annientato. In poche parole, non erano tipi che qualcuno avrebbe voluto avere come nemici, nemmeno dei cacciatori esperti come loro. 

_Sei sicuro che verranno qui stasera?_ chiese a Kevin. Era buio pesto ormai, Ramona iniziava a pensare che non sarebbero più arrivati. Aveva quasi perso la sensibilità delle dita tanto era freddo là fuori, ancora un'altra ora così e sarebbero congelati tutti. Strofinò energicamente le mani tra loro producendo una specie di scarica  elettrica, il calore tornò di colpo sciogliendo le sue membra intorpidite. Così era molto meglio si disse , sapendo che in caso quei colossi si facessero vivi avevano bisogno di essere nel pieno delle forze per fronteggiarli. Anche se a quel punto lei iniziava a dubitarne.

Un venticello sottile si sollevò alle loro spalle in direzione del fiume, gelandola di nuovo. Kevin fece segno a tutti di cambiare immediatamente posizione, se il vento continuava a soffiare da quella parte, li avrebbero scoperti di sicuro. I troll non erano certamente dotati di un acume sopraffino, per molti versi erano più simili a bestie ricordò Ramona, e proprio per questo si lasciavano guidare dai sensi, in particolare dall'olfatto, che peraltro avevano sviluppatissimo.

Si mossero rapidissimi sgusciando tra gli alberi, cespugli e le rocce, disponendosi sottovento, così che il loro odore non li tradisse. Avevano appena preso posizione che sentirono il terreno sotto i piedi vibrare forte. 

_Ci siamo!_ disse Kevin facendo segno di tenersi pronti a intervenire. 

Delle enormi figure ondeggianti fecero capolino da dietro le chiome degli alberi. Camminavano in fila indiana e abbattendo ogni cosa che trovassero sul loro cammino. Ramona non ne aveva mai visti di così grossi. 

_Che razza di steroidi prendono quei cosi?_ domandò vedendo quei quattro bestioni raggiungere il ponte che collegava il paesino alla statale 63.

_Ah non chiederlo a me?_ Ramona lesse sconcerto nei suoi occhi. Di sicuro neanche Kevin aveva mai incontrato creature tanto grosse. 

_Dobbiamo colpirli al collo al primo tentativo, è l'unico modo per fermarli_ suggerì lei studiando quelle montagne di muscoli, senza trovare nessun altro punto debole.

_Stavo pensando la stessa cosa._

Un cenno al resto del gruppo e furono pronti ad entrare in azione. Si divisero in quattro gruppi, ognuno avrebbe attaccato un troll, sperando di riuscire a coglierli di sorpresa.

Per loro sfortuna il vento cambiò improvvisamente, rivelando la presenza dei cacciatori. Un ringhio tremendo si sollevò dalle fauci di uno di loro, di certo il capo. Addio sorpresa. Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, quei cosi non li avrebbero lasciati andare via di lì, perciò non potevano fare altro che seguire col piano stabilito e sperare che andasse tutto bene.

Si avventarono su quei giganti come degli ossessi, colpendoli al ventre, al petto, al collo. Niente da fare, quei cosi avevano la pelle dura come un'armatura.

A costo della vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora