Capitolo XXII

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Oscar uscì come una furia, sbattendo la porta anti panico della palestra dietro di sé.  Non riusciva a credere a ciò che era appena successo con Jolanda, tutta quella storia era pura follia e lui era ancora più pazzo, perché malgrado i suoi rifiuti continuava a essere cotto di lei. Salì in macchina e andò via da scuola. 

Aveva appena superato il test d'ingresso, avrebbe dovuto essere al settimo cielo, e invece sentiva solo una gran voglia di spaccare tutto, di fare del male a qualcuno. Al tipo che avevano scelto come marito per Jolanda, magari. 

Imboccò la statale 21 e dopo qualche chilometro svoltò in una stradina, in pochi minuti senza neppure rendersene conto, si ritrovò nella radura dove giorni addietro era posteggiata la roulotte di Jolanda. Si passò una mano sul viso, domandandosi perché mai, di tanti posti fosse andato proprio lì.

Si guardò intorno sempre più nervoso. Visto di giorno quel bosco non aveva nulla di spaventoso, ma la notte, con la luna che illuminava gli alberi spogli beh... era tutta un'altra cosa. Ricordava di aver avuto l'impressione che  il bosco prendesse vita, producendo suoni cupi. Si era immaginato ombre minacciose che allungandosi attraverso gli stretti sentieri, con arti scheletrici che cercavano di ghermirlo. 

Era successo soltanto la settimana prima, eppure a Oscar sembrava passato un secolo. Da quando aveva conosciuto Jolanda gli sembrava di essere un'altra persona. Per certi versi rimpiangeva la vita che aveva condotto prima di arrivare lì. Non quella in cui si cacciava nei guai e deludeva i suoi genitori, ma di certo gli sarebbe piaciuto non pensare sempre qualcuno che non se lo filava. Detestava sentirsi così triste e disperato, gli sembrava di essere tornato alla sua infanzia, anche allora si era sentito sul punto di esplodere da un momento all'altro. Alternava scatti d'ira a momenti di cupa depressione. Gli ci erano voluti anni di terapia per riprendersi e ora ci stava ricascando di nuovo pensò, passandosi frustrato una mano sul viso. 

Diede un pugno al tronco d'albero vicino a lui, sentendo le ossa delle mani frantumarsi all'impatto. Un dolore fortissimo lo fece urlare a pieni polmoni. Scosse la mano e poi la strinse al petto con la mano sana. Le nocche erano tutte scorticate e coperte di sangue.  Provò a calmarsi, a respirare profondamente come gli aveva insegnato il suo psicoterapeuta, ma invece di calmarsi ottenne l'effetto contrario. La furia in lui crebbe al punto da non sentire più neppure dolore per la mano ferita. L'adrenalina prese a scorrere a fiumi attraverso le sue vene, obbligandolo ad agire, a sfogarsi. 

Oscar lanciò un altro urlo e cominciò a correre, e correre, sempre più veloce. Saltò tronchi, schivò bassi rovi, guadò ruscelli, senza mai fermarsi. Mentre sfrecciava senza meta attraverso il bosco avvertì una sensazione di libertà mai sentita prima. Si sentì un tutt'uno con la natura che lo circondava, quasi ne fosse un'estensione. Era una sensazione strana e al tempo stesso piacevole. Tutti i sensi si fecero più  vigili, divenne consapevole di ogni odore, ogni elemento che lo circondava, dello sciabordare sereno dell'acqua, del cinguettio degli uccelli non ancora migrati verso zone più calde, del fruscio dei rami che il vento leggero muoveva.

Era come sentire con nuove orecchie e vedere con altri occhi. Impossibile da descrivere.  Ad un certo punto si bloccò di colpo, a pochi centimetri da lui c'era un dirupo. I suoi sensi lo avevano allertato un attimo prima che ci finisse dritto dentro. Rimase in bilico sul bordo con il fiato corto per la corsa. Il terreno però era molto friabile e non resse a quel peso improvviso. Oscar afferrò il ramo di un alberello giusto quando questo iniziò a franare sotto i suoi piedi. La rabbia era del tutto sfumata, lasciando il posto a una lucida concentrazione. La consapevolezza del pericolo lo spinse a reagire con una rapidità sovrumana. Aveva quasi raggiunto il bordo quando anche l'alberello cedette, sradicandosi del tutto. Oscar cadde all'indietro trascinandolo con sé nel vuoto.

A costo della vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora