Apre gli occhi sbattendo leggermente le palpebre doloranti, mentre le tempie gli pulsano ad un ritmo per niente piacevole.
Ci mette un attimo a realizzare di essere sveglio, la nebbia che lo avvolge rende i suoi pensieri confusi, come se lo avessero scosso con forza e lasciato lì, con la testa che gira vorticosamente.
Richiude gli occhi e respira con forza, le budella gli si contraggono per un attimo e deve portare a raccolta tutta la volontà di cui è capace per controllare l'istinto di vomitare.-Ma quanto cazzo ho bevuto ieri sera? Non mi ricordo niente, né dov'ero e né con chi ero, va bene che oggi è il mio compleanno ma devo fare più attenzione, ormai vado per i ventidue, non posso comportarmi come un ragazzino.-
Si solleva a sedere rimanendo per qualche secondo con la testa fra le mani, perché quel pulsare è così doloroso da togliergli il fiato. Non si può far vedere così dai suoi genitori, anche se ormai è adulto vive sotto il loro tetto ed ha sempre cercato di dimostrarsi responsabile, anche troppo alle volte, privandosi di alcune leggerezze proprie dei suoi coetanei, e allora perché non ricorda nulla della sera precedente? Spera solo di non aver combinato nulla di irreparabile o di troppo imbarazzante per cui i suoi amici lo avrebbero preso in giro fino alla fine dei suoi giorni.
Si trascina in bagno e si butta sotto la doccia, rimanendo immobile sotto il getto bollente, che gli da un po' di sollievo, anche se non smorza il battere dolente alle tempie. Mentre si veste si osserva allo specchio, ma qualcosa non gli torna.
E' sempre quello del giorno prima, allora perché gli sembra che i suoi capelli siano diversi, più lunghi di come li ricordasse, e i suoi occhi azzurri abbiano una sfumatura insolita e più intensa?-Ti stai rincoglionendo, questa è l'unica spiegazione, i capelli non saranno certo cresciuti stanotte e poi non sono così diversi, ti coprono a malapena le orecchie, e lo sguardo è quello solito da coglione.-
Finisce di vestirsi e quando è certo di aver riacquistato un po' di lucidità, scende al piano di sotto per raggiungere sua mamma in cucina.
"Buongiorno Giovanni e buon compleanno."
Lidia lo accoglie con un sorriso dolce e Giovanni si avvicina per stamparle un bacio sulla guancia.
"Hai tagliato i capelli corti mamma? Stai bene, ti donano."
Lo sguardo che riceve in cambio è perplesso e interrogativo, Lidia solleva la mano per toccargli la fronte.
"Giovanni, sono mesi che ho tagliato i capelli corti, sei sicuro di stare bene? Sei un po' pallido, non è che ti sta venendo la febbre?"
"Mamma sto bene, tranquilla."
Apre il frigo per prendere la bottiglia del succo di frutta e versarsene un bicchiere. Fa bella mostra di sé la sua torta di compleanno e sopra di essa la candelina con il numero, ad indicare gli anni compiuti. Fissa per un attimo quel numero, perplesso.
"Mamma grazie per la torta, ma oggi compio ventidue anni, non ventitré, avete sbagliato le candeline."
Lidia si avvicina, fissandolo in volto.
"Giovanni, hai sempre voglia di scherzare, ma stavolta non ci casco. Lo saprò meglio di te quando sei nato, ed è stato esattamente ventitré anni fa più o meno a quest'ora, ed ora lasciami stare che devo finire di preparare il pranzo, vengono anche i tuoi fratelli e Simona."
Un brivido scorre lungo la sua schiena, ma non aggiunge altro, se è uno scherzo è realmente di cattivo gusto. E poi perché sua mamma aveva invitato Simona, al pranzo del suo compleanno? A parte che se lo fosse venuta a sapere Giulia si sarebbe incazzata da morire, proprio non la poteva soffrire, continuava a dirgli che era evidente che avesse un interesse e non perdeva occasione per buttarsi addosso a lui, rendendola gelosa e scatenando discussioni fra loro. Forse è il caso di prevenire qualsiasi problema ed avvertire Giulia di quanto stia accadendo, anche perché non è stata una sua idea e non si capacità cosa sia saltato in mente a sua mamma.
Sale nuovamente le scale per prendere il cellulare che ha lasciato in camera e scrivere a Giulia.
Apre Wathsapp ma non trova traccia di nessuna chat con lei, dove cavolo sarà sparita? Possibile che si sia cancellata per errore? Forse l'unica soluzione è chiamarla, anche se l'ipotesi lo alletta poco, perché sa che finiranno per discutere e non ne ha nessuna voglia, non oggi almeno. Anche nella rubrica telefonica non trova traccia del suo numero e scorrendo le ultime chiamate non ce n'è nessuna con lei negli ultimi sei mesi, mentre trova tante chiamate con Simona, anche più volte al giorno.
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Perso Nel Buio
FanfictionSvegliarsi una mattina ed aver perso memoria dell'ultimo anno della propria vita; svegliarsi e trovare tutto cambiato, e non sempre in meglio. Giovanni, il giorno del suo ventitreesimo compleanno, si trova a fare i conti con una nuova vita, di cui n...