Risvegliandosi, aveva trovato il biglietto di Giulia. La delusione per non essere stato svegliato da lei, come le aveva chiesto, era svanita immediatamente nel vedere quelle poche righe scritte a mano, con quella calligrafia ordinata e tondeggiante che la caratterizza.
-Ho chiesto a Pier di accompagnarmi, perché tu eri troppo stanco e ho preferito lasciarti dormire. Ti ho lasciato la maglietta sul comodino, così potrai decidere se ti va di condividerla di nuovo con me, una di queste sere. Intanto ti auguro un buon risveglio.
Day 1.-Quel day 1 gli ricorda qualcosa, ma non riesce a focalizzare nella sua mente, si riprometto di chiederle dettagli, quando si vedranno. Sa che non dovrà attendere molto, perché è intenzionato a farsi trovare fuori da quell'accademia quando lei uscirà e così sarà per tutti i giorni a venire in cui non avrà altri impegni. Non vuole più passare neanche un minuto lontano da lei che non sia necessario. Mentre si sta rivestendo, dopo la doccia, gli arriva un messaggio di Daniele che lo avvisa che sta arrivando a casa sua. Giusto il tempo di finire di prepararsi e se lo ritrova che bussa alla porta.
"Avevi fretta oggi? Ti sono mancato così tanto?"
"Sempre il solito simpatico, ho pensato che potremmo andare a pranzo fuori e poi a prendere le ragazze all'accademia, così mi racconti cosa hai combinato a Milano."
"Le ragazze? Va bene che sono stato via qualche giorno e che ultimamente sono leggermente stonato e non ricordo le cose, ma non mi sono completamente rincoglionito ancora, da quand'è che ti interessa così tanto quell'accademia?"
Negli ultimi tempi è stato molto concentrato su sé stesso e Giulia e ha perso un po' di contatto con ciò che riguarda Daniele, che non gli ha fatto mancare il suo sostegno e la sua vicinanza, e forse ora è il momento che anche lui abbia le attenzioni che merita, visto questo nuovo interesse che sta mostrando.
"Ma che dici, volevo solo esserti di sostegno, allora per questo pranzo ci sei o te la tiri come al solito?"
"Ci sono, ci sono. Non ti chiederò nulla, quando te la sentirai mi racconterai tutto. Però offri tu, visto che hai deciso di fare tanto il misterioso."
Fra di loro è sempre stato così, hanno sempre rispettato i tempi l'uno dell'altro ed alla fine si sono sempre detti tutto, in un modo o nell'altro. Perché hanno sempre saputo che avrebbero trovato qualcuno che non giudica, che vuole solamente il tuo bene e tenderti una mano in caso di bisogno.
Anche il loro primo incontro aveva il sapore dolce di questa comprensione reciproca."Ricordati lo zaino Giovanni, altrimenti lo sai che la maestra si arrabbia."
Era ormai passata una settimana da quel primo giorno di scuola, il primo in assoluto della sua nuova carriera di studente ormai grande per andare alle elementari, e Giovanni ancora provava quel senso di fastidio ogni mattina. Il dover stare tante ore seduto in quel banco, immobile, ad ascoltare quello che i cosiddetti adulti avevano da dirgli, molte delle quali già le conosceva, come l'alfabeto, lo annoiava terribilmente e spesso la sua mente vagava verso mondi lontani, perdendosi in viaggi molto più avventurosi di quel banco e di quella classe.
Spesso rimaneva a scrutare i suoi compagni, cercando di capire dal modo in cui stavano seduti o da quanto fossero attenti, che tipo di carattere potessero avere. Era un gioco che gli piaceva molto e ne aveva già individuati alcuni da cui tenersi sicuramente alla larga, perché non promettevano nulla di buono.
C'era un bimbo, Daniele, che aveva catturato la sua attenzione, sorrideva a tutti ed era un po' timido e se ne stava sulle sue e per questo veniva preso in giro dagli altri bambini.
Un giorno, mentre stavano facendo un lavoretto in classe, ritagliando delle foto da un articolo di giornale per attaccarle su un cartellone, la maestra lo aveva ripreso perché aveva dimenticato a casa per l'ennesima volta le forbici. Daniele aveva abbassato lo sguardo mortificato, sentendosi in imbarazzo davanti a tutta la classe, con le lacrime che gli pungevano dolorosamente gli occhi, pronte ad esplodere.
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Perso Nel Buio
FanficSvegliarsi una mattina ed aver perso memoria dell'ultimo anno della propria vita; svegliarsi e trovare tutto cambiato, e non sempre in meglio. Giovanni, il giorno del suo ventitreesimo compleanno, si trova a fare i conti con una nuova vita, di cui n...