Le prime volte sono sempre qualcosa che fa tremare i polsi.
La prima volta che ho visto Giulia è stato come se potessi respirare veramente dopo tanto tempo. È stato il suo sorriso a non darmi scampo, la sua dolcezza che mi è entrata subito nelle vene. Forse l'ho capito quel giorno stesso che fosse la persona giusta per me, lasciandola davanti a quel portone, senza nessuna voglia di separarmi da lei. La prima volta che l'ho baciata, su quella panchina, con il cuore in gola e il desiderio che avrebbe voluto andare oltre, mentre la testa mi diceva di andarci piano, perché sentivo fosse diverso da tutte le altre volte e volevo capire cosa si agitasse dentro di me.
La prima volta che avevamo fatto l'amore, ed era stato bellissimo, meglio di come me l'ero immaginato nelle mie innumerevoli fantasie e non tanto per l'atto in sé, ma per tutte le emozioni che avevano rischiato di farmi esplodere il cuore e perdere il controllo, perché mi avevano travolto senza che le potessi fermare. Credo che con Giulia sia stata anche la prima volta in cui mi sia innamorato realmente, quella percezione l'ho avuta solo con il tempo, perché quello che sentivo per lei era qualcosa che così forte non avevo mai provato prima ed annullava tutte le sensazioni che mi avevano colpito in passato. Ed ora questa prima volta, in cui vedrò nostro figlio.
Forse questa è quella che più mi crea ansia, perché ne sono consapevole. Innamorarsi è qualcosa che succede e su cui non hai il controllo, te ne rendi conto forse quando è troppo tardi e sei talmente coinvolto da non avere paura, da sentirti forte e felice.
Di questa cosa invece sono tremendamente consapevole e terrorizzato. L'altra volta non ero riuscito ad essere presente, per un impegno improvviso e mi ero detto che ci sarebbe stato tempo per conoscere mio figlio.
Tempo: proprio quello che ci è mancato, che non è stato dalla nostra parte. Il tempo non c'è stato e non c'è giorno che questo pensiero non mi ossessioni. Mi chiedo continuamente che essere umano sarebbe stato, che pensieri avrebbe avuto, che emozioni avrebbe provato. E quanto avrei potuto amarlo.
Sento la mano di Giulia scivolare sul mio ginocchio, come se avvertisse i miei pensieri, che devono fare un rumore tremendo."Tranquillo, andrà tutto bene, sto bene, stiamo bene, nulla può succedere."
Vorrei poterle credere, esserne certo anche io, invece mi trovo accanto a lei, divorato dall'ansia, mentre cerco di fingere e di mostrarmi forte.
"Promettimi che qualsiasi cosa succederà, noi continueremo ad amarci." Non so come mi sia uscita una frase così stupida, come un bambino che ha bisogno di essere rassicurato, come se non avessimo già superato prove così dure che avrebbero allontanato coppie meno solide di noi.
"Noi continueremo ad amarti." mi sorride, ed è come se non vi fosse altro intorno a me, come se in quel sorriso fosse racchiuso l'intero mio mondo. Non ho bisogno di altro, chiudo gli occhi e prendo un lungo respiro, pronto a farmi travolgere dalle emozioni.
"Fra quanto parte il treno?"
"Tre ore."
La sente sospirare appena, come se cercasse di rassegnarsi all'evidenza, senza successo.
"Abbiamo ancora un po' di tempo." ha la voce incrinata mentre lo dice e lui la stringe ancora di più a sé, cercando il suo sguardo.
"Prometto che torno presto, forse una decina di giorni e chiudiamo il disco."
Dieci giorni, le sembrano un'eternità ora, ha bisogno di lui, di averlo vicino. Era stata una mattinata così emozionante, avevano pianto entrambi guardando quello schermo. Non che si capisse molto, era ancora un esserino talmente piccolo, uno scricciolo di pochi centimetri, eppure la mano di Sangio che stringeva la sua, aveva tremato più volte. Quando la dottoressa aveva attivato il microfono e fatto sentire loro il battito veloce di quel cuoricino, non avevano retto e le lacrime erano comparse sui loro visi, senza che potessero porre rimedio.
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Perso Nel Buio
FanfictionSvegliarsi una mattina ed aver perso memoria dell'ultimo anno della propria vita; svegliarsi e trovare tutto cambiato, e non sempre in meglio. Giovanni, il giorno del suo ventitreesimo compleanno, si trova a fare i conti con una nuova vita, di cui n...