Capitolo 48-Prospettive

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Erano rientrati a Roma e Sangio non era passato nemmeno da casa, si era fermato da Giulia, senza dire niente ai suoi, perche non voleva lasciarla sola neanche un istante prima che facesse la visita dal ginecologo e lui potesse essere certo che andasse tutto bene. Aveva dovuto mentire ad Alex, dicendogli di avere l'influenza e di essere rientrato a Roma per fare alcuni accertamenti. Lui non ne era stato contento, avevano dei tempi ristretti per portare a termine l'album, la casa discografica che l'aveva messo sotto contratto voleva promuovere la sua musica sul mercato il prima possibile. Si erano innamorati della sua scrittura e delle sue canzoni e non volevano perdere tempo. Alex gli aveva concesso tre giorni, poi sarebbe dovuto rientrare a Milano.

"Ehi, sei più nervoso di me, stai tranquillo, vedrai che la dottoressa ci dirà che è tutto a posto." Sangio non riesce a stare fermo in quella sala d'attesa, è agitato e continua ad alzarsi e sedersi guardandosi in giro, come se da un momento all'altro qualcuno dovesse arrivare per dargli una brutta notizia. Sente la mano di lei posarsi sul suo collo, carezzandolo dolcemente e allora chiude gli occhi, nel petto gli si agita qualcosa di incontrollabile, come la paura e la gioia che li aveva colpiti quella prima volta, quando saputo di aspettare un figlio si erano domandati cosa sarebbe successo. Allora l'avevano vissuto con la giusta incoscienza, affrontando ogni trasformazione del corpo di Giulia con sorpresa e cercando di non farsi prendere dall'ansia, ma stavolta è diverso. Non riescono ad essere rilassati come un tempo, sopratutto Sangio, che vorrebbe essere certo che possa andare tutto liscio. Quando entrano nello studio medico, così asettico, con le pareti bianche, i separe' dello stesso colore e quell"odore pregno di disinfettante, che c'è in tutti gli ospedali, Sangio ha un tremito ed un ricordo fin troppo nitido gli riempie la testa. Da quando ha recuperato la memoria tutti quei ricordi sembrano ancora più recenti e sono talmente impressi nella sua mente da prendere spesso sopravvento su tutto il resto e  stavolta non è una sensazione piacevole. Ricorda ancora tutto di quel giorno, mentre quel dottore gentile e distaccato gli buttava addosso quella terribile realtà. Ricorda il suo sorriso, comprensivo e nello stesso istante impersonale. Ricorda i suoi occhi, nascosti dietro un paio di lenti da vista, che lo guardavano con comprensione, mentre dalle sue labbra uscivano parole crude ma necessarie. Come se avesse pronunciato le stesse parole centinaia di altre volte, a tantissimi altri padri mancati. Ma lui non era chiunque, non era un numero, era un ragazzo disperato mentre si sentiva raccontare che forse la causa di tutto ciò era stato proprio lui, o almeno così credeva. Forse l'avrebbero potuto affrontare diversamente se il gelo che aveva provato quel giorno non avesse preso possesso del suo corpo come un cancro che si era esteso lentamente, occupando ogni suo pensiero, ogni suo respiro, togliendogli il fiato e la ragione.

"Dimmi Giulia, perché sei qui?" la ginecologa volge lo sguardo da lei a Giovanni, sorridendo perché forse ha già intuito il motivo della visita, ma aspetta che sia lei a confermarlo.

"Credo di essere incinta, anzi ne sono praticamente certa, ho fatto il test ed è positivo. Avevo già un ritardo di qualche giorno, poi le nausee e tutto il resto..." guarda Sangio accanto a lei e lui le afferra silenziosamente la mano, intrecciando le loro dita.
La dottoressa le sorride, si trova spesso davanti a quella stessa situazione, ma raramente il futuro padre è presente a quella prima visita. Sa cosa è accaduto in passato, l'aborto subito, ormai segue Giulia da qualche anno e trovarseli di fronte con la paura negli occhi, accompagnata da una velata speranza, la intenerisce.

"Ora ti visito e ci togliamo il dubbio, vai dietro il paravento e spogliati, arrivo fra qualche minuto.

"Posso restare?"

"Certo, se Giulia non ha nulla in contrario."

Non sfugge alla dottoressa lo sguardo che si scambiano, così pieno di tenerezza e di timore, mentre lei fa cenno con la testa di essere d'accordo.

Perso Nel BuioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora