Capitolo 17-Serena

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"Mi passa a prendere all'uscita."

"Anche oggi?"

"Si, anche oggi."

Sorride Giulia, guardando Serena che sfila il top, asciugando il sudore dal corpo, per indossare una felpa ed un paio di jeans. Sono nello spogliatoio dell'accademia, a fine lezioni, aspettando l'orario di uscita.

"Siete tornati insieme?"

Giulia scuote la testa, voltando lo sguardo per nascondere qualcosa in quegli occhi profondi.

"Non importa, troveremo un nuovo equilibrio, per ora va bene così. Possiamo volerci bene senza distruggerci, non ho fretta, mi basta passare del tempo con lui, è bello anche solo guardarlo sorridere."

Si illuminano i suoi occhi quando ne parla e Serena non sembra troppo convinta dalle sue parole.
Uscendo dall'Accademia Serena si blocca, guardando l'amica.

"Accidenti quanto è carino, mi tremano le gambe ogni volta che lo vedo."

"Ma di chi stai parlando?"

"Tranquilla, non del tuo Giovanni, troppo complicato per una come me, il suo amico invece è proprio bono."

Girando lo sguardo Giulia vede Sangio e Daniele in un angolo che parlottano fra loro ed appena le vedono, le salutano con un gesto della mano.

"Ma chi Daniele? Sai che avevo già notato come ti guardasse con interesse?"

"Non credo Giulia che con tutte le ragazze carine che gli girano intorno, possa interessarsi a me."

Lei si ferma, guardandola severa e trattenendola per un braccio.

"Sei una cretina se pensi di non essere bella. Solo tu non ti accorgi degli sguardi di ammirazione che ti lanciano i ragazzi in accademia. La devi smettere di sminuirti, sei pure troppo per lui, accidenti."

Serena aveva sempre avuto un'insicurezza di fondo che la portava a non accettarsi ed a pensare di non essere bella e di non rientrare nei canoni della ballerina perfetta, che l'avevano per anni fatta vivere in una continua altalena di controllo eccessivo sul peso e ad una disciplina fermissima. L'amicizia con Giulia era stata per entrambe un toccasana, si erano fatte forza a vicenda per combattere le proprie insicurezze ed ora sentire che ancora non riesce a vedersi per la meravigliosa donna che è diventata per Giulia è una piccola fitta al cuore. Ricorda ancora il primo giorno in cui si erano viste, cinque anni prima, in quell'accademia che ora è la loro casa.

Prendo un respiro, mentre il cuore inizia ad accelerare contro la mia stessa volontà mentre osservo quel fiume di ragazzi nell'atrio della scuola.
È il mio primo giorno e non potrei sentirmi più spaventata di così.
Sarò all'altezza? Riuscirò a stringere delle amicizie? Sembra quasi che tutti già si conoscano, ci sono gruppetti che parlano e ridono con una confidenza che io non avrò mai. Mi fermo in un angolo, appoggiando il borsone a terra, con un sospiro.
Mi sento così a disagio, mi osservo le punte delle scarpe un po' rovinate e le panta che mi fasciano evidenziando sicuramente le mie forme. Non che mi dispiaccia avere un fisico che si ammorbidisce nei punti giusti, ma so che per i canoni di una certa danza dovrei desiderare di avere dei piedi diversi e nessuna rotondità, in fondo non aspiro a diventare una ballerina classica ed il mio corpo armonioso mi piace così com'è e non lo cambierei con nessuno.
Alle volte hanno cercato di farmi sentire a disagio e non solo per quello, per il mio modo spensierato ed un po' fanciullo di prendere la vita, per il mio entusiasmo nel vivere la mia passione per la danza, senza sgomitare o provare invidia per gli altri, perché sembra che sia quasi un obbligo mettersi in competizione. Sono sicura che riuscirò a trovare qualcuno a me affine, che abbia voglia di condividere un percorso fatto di comprensione e sostegno.
Alzando lo sguardo vedo avvicinarsi un gruppo di studenti, pochi passi davanti loro cammina una ragazza, cappello calato in testa e lo sguardo basso. Una delle studentesse del gruppo le passa accanto velocemente, urtandola.

Perso Nel BuioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora