Si era risvegliato il pomeriggio inoltrato, con un mal di testa che gli perforava il cervello, fitte intermittenti pulsavano dolorosamente, confondendogli le idee. La speranza che si fosse trattato di un brutto sogno era svanita all'istante, aveva trovato diverse chiamate e messaggi di Simona, furiosa perché non si era fatto sentire, alle quali non aveva nessuna voglia di rispondere. Ancora si chiedeva cosa gli fosse saltato in mente di mettersi con lei, non era il tipo da cercare di dimenticare qualcuno buttandosi nel letto della prima che si mostrava carina con lui, solo per avere qualcuno con cui scopare.
Era veramente così? Fino al giorno prima avrebbe messo la mano nel fuoco se qualcuno gli avesse chiesto se fosse certo di amare Giulia, eppure i fatti l'avevano smentito clamorosamente. Non sapeva più nulla, non aveva più nessuna certezza, e quella confessione di Daniele della notte precedente aveva annullato ogni minima speranza di essere ancora una brava persona. Doveva fare i conti con questo nuovo Giovanni che non conosceva e in cui non si riconosceva per niente.
Il terrore si impossessa di lui, annebbiandogli la vista.
Forse il vero Giovanni è proprio quello sconosciuto che ha distrutto la sua vita nell'ultimo anno, e non quello con cui ha vissuto per i precedenti ventidue anni. Forse era solo rimasto nascosto in attesa del momento buono per svelarsi, per mostrarsi in tutta la sua cattiveria.
Il pulsare alle tempie non accenna a calmarsi, vorrebbe solo sprofondare in un sonno senza sogni, annullare ogni dolore e non essere costretto a pensare.
Il bussare discreto alla porta lo costringe a sollevarsi a sedere nel letto, massaggiandosi le tempie per alleviare un po' il male."Avanti."
Suo fratello Alberto si affaccia alla porta.
"Posso entrare?"
Con un cenno della testa gli fa segno di accomodarsi e Alberto si siede vicino a lui, usando una sedia che trova li accanto.
"Mamma è preoccupata, sei tornato tardissimo e non ti sei fatto vedere per pranzo, sono già le cinque di pomeriggio e non hai messo ancora il naso fuori dalla stanza, va tutto bene Giovanni? Hai una cera orribile e non credo sia solo perché hai esagerato con i festeggiamenti."
Se non fosse sicuro che lo prenderebbe per pazzo, scoppierebbe a piangere e gli racconterebbe tutto, invece rimane a fissarlo con gli occhi cerchiati ed un espressione truce sul volto.
"Sto bene, scusami con mamma e papà, scendo fra poco, il tempo di farmi una doccia."
Alberto posa la sua mano sul ginocchio del fratello, guardandolo intensamente negli occhi.
"Lo sai che mi puoi dire qualsiasi cosa, se hai qualche problema sono qui per aiutarti. Gli ultimi mesi sono stati parecchio pesanti per te, non c'è niente di male a chiedere aiuto."
-Se solo sapessi di che tipo di aiuto ho bisogno non saresti così disposto a darmelo. Voglio tornare quello che ero un tempo e cancellare l'ultimo anno, mi puoi aiutare in questo? -
" Grazie, ma davvero sto bene, ho solo bisogno di fare un po' di ordine nella mia vita."
Alberto gli dà una pacca affettuosa sulla gamba e fa per alzarsi per lasciare la stanza.
"Abe, aspetta. Forse non ne abbiamo più parlato, non ti manca mai Giulia?"
Lui e Giulia avevano instaurato un rapporto speciale, lui l'aveva accolta come fosse una sorella, più che una cognata e Giovanni era sicuro che ci fosse rimasto male per quella separazione ed ora aveva bisogno di sapere.
"Certo che mi manca, anche se ogni tanto ci sentiamo. Forse dovrei farti la stessa domanda, a te manca?"
Il calore che si propaga nel suo stomaco, al solo sentire pronunciare il suo nome, è il termometro di quanto quell'assenza pesi ogni secondo della sua vita.
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Perso Nel Buio
FanfictionSvegliarsi una mattina ed aver perso memoria dell'ultimo anno della propria vita; svegliarsi e trovare tutto cambiato, e non sempre in meglio. Giovanni, il giorno del suo ventitreesimo compleanno, si trova a fare i conti con una nuova vita, di cui n...