Cammino per le vie strette del quartiere di
Roma in cui abito, mi ha sempre affascinato
questa città ed essere qui per me è un sogno. Ho lavorato sodo per poter permettermi il lusso di vivere da sola in una grande città ed appena ho potuto, al compimento dei miei 23 anni, ho preso un treno da Salerno fino a qui per realizzare il mio sogno. Ormai sono quasi due annetti che vivo qui e "casa" non mi manca per niente se non per i miei nonni che però ogni tanto scendo a trovare. Mi sono fatta un sacco di amici qui, anche grazie al mio miglior amico Edoardo che conoscevo già prima di venire a Roma. Infatti è figlio di un grande amico di mio padre per cui ogni estate, fino a quando i miei non sono partiti per lavoro, veniva a stare da me, e quando ha saputo che mi trasferivo a Roma si è adoperato in tutti i modi per farmi comprare casa di fianco alla sua.. Edo mi ha presentato alcuni dei suoi amici che si stavano facendo strada nel mondo della musica ma che nel frattempo lavoravano nello stesso bar dove avevo trovato lavoro io: un certo Davide e un tipo abbastanza antipatico di nome Pier Francesco, poi loro di conseguenza ci hanno presentato dei loro amici di Milano, altrettanto interessati al mondo della musica: Mirko,Matteo, Mario e Diego
Mi risveglio dai miei pensieri solo nel momento in cui sento un tonfo. Alzo gli occhi subito divento un peperone per l'imbarazzo: ero letteralmente finita addosso ad un ragazzo così forte da far cadere entrambi. ‹Ao pschellè ma che fai, me fatto bruciá ca sigaretta > impreca il ragazzo alzandosi e guardandomi per un secondo per poi distogliere lo sguardo da me e posarlo sul suo braccio. «Perdonami davvero, non ti ho proprio visto, scusami...ti sei fatto male?> il mio tono è molto dispiaciuto ma il ragazzo sembra quasi infastidito dalla domanda fatta. <no, mi si è solo spenta una sigaretta sul braccio> il suo tono era ironico e non nascondo il fatto che questa conversazione mi stia dando sui nervi ma cerco comunque di mantenere i nervi saldi e di essere gentile "mi spiace davvero, vado a prendere una bottiglietta d'acqua così ce la butti sopra" non vedo l'ora di prendere e andarmene a casa e per fortuna è lui aliquidarmi quasi immediatamente. <non ho bisogno de niente, devo annà che so di fretta. A prossima volta sta più attenta› dice con fare scurrile senza guardarmi mentre si allontana e io lo maledico mentalmente. Che arrogante.SPAZIO AUTRICE
CIAO STELLINE, Mi hanno bloccato l'altro account ma volevo comunque pubblicare la storia.
Spero vi piaccia questa
storia, non scrivo più da anni e devo
riprenderci la mano. Scrivetemi consigli
o altro. Vi amo.
Ps: metterò sopra in ordine di classifica
le canzoni di Lauro(ovviamente parere
personale, magari fatemi sapere la vostra classifica.
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Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille Lauro
Fanfiction"Mi hai salvato dal deserto che ho dentro da anni, ho finalmente trovato da mia oasi."