4-Ora e per sempre

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Sono passati sei mesi da quando Lauro ha cominciato a far parte della mia routine ma ancora l'astio che c'è tra noi è palpabile. Proprio  ora siamo seduti sullo stesso divano a casa di Edo a lanciarci le solite provocazioni, frecciatine  ed insulti. Nulla di così strano per gli altri che sembrano abituati e sempre più divertiti dal nostro comportamento un po' infantile.
<Lauro! Sei proprio un bastardo.> mi alzo di scatto non appena il contenuto del bicchiere che Lauro mi ha rovesciato addosso mi arriva dritta in faccia. <Ops, mi dispiace pischè. Non l'ho fatto apposta> ride lui alzando poi le spalle. Non è la prima volta che Lauro fa questo tipo di scherzi ed io non ho più intenzione di starci. Fino ad ora ho sempre mantenuto la calma ma ora davvero non ce la faccio più. Lo vedo alzarsi dal divano e con un gesto quasi meccanico gli metto lo sgambetto <Ma che cazzo fai> dal suo sguardo non sembra arrabbiato  anzi, oserei dire che è anche divertito. Si aspettava una reazione o forse lo sperava? <Ops Lauro, non l'ho fatto apposta.> dico alzando le spalle.
Gli altri guardano la scena divertiti e vedo Edo rivolgere velocemente lo sguardo da me a Lauro con un sorrisetto stampato sulle labbra ma non gli do peso.
All'improvviso il parlottio che si era creato nella stanza viene interrotto da una chiamata a cui Edoardo non ha esitato a rispondere <Mario ciao, dimmi tutto> i ragazzi erano risaliti a Milano due giorni dopo alla serata passati tutti assieme e non li vediamo da allora tant'è che ho pensato avessero chiamato per avvisarci che sarebbero venuti di nuovo a trovarci . <Davvero? Oddio ma che dici, sono contentissimo! Allora ne parlo con gli altri e ti faccio sapere!> il ragazzo alza lo sguardo su di noi e quasi con le lacrime agli occhi inizia a parlare  <Lauro..Davide..Piè.. c'è una casa discografica di Milano, la stessa di Mario e gli altri, che vi vuole nel loro team.> i ragazzi iniziano a fischiare ed abbracciarsi tra di loro. In questi sei mesi ognuno di loro aveva sbancato nell' ambito musicale ed avevano realizzato tantissimi progetti. <C'è solo una cosa però> Edo sospira  e continua il discorso <dovremmo trasferirci a Milano> cala il silenzio più totale e l'unico rumore che riesco a sentire  è il battito del mio cuore che, per quanto veloce sta andando, sembra voglia uscire fuori dal mio petto. Dopo due minuti che per me sono stati interminabili, il primo a parlare è proprio Lauro <io ci sto> una risposta secca che ha fatto perdere un battito al mio cuore. Avrei perso tutti Edo, Davide, Pierfrancesco... persino Lauro. <Anche io> <a questo punto ci sono anch'io> anche gli altri due diedero conferma. <allora mettiamoci all'opera e cerchiamo una casa abbastanza grande per starci tutti, conviene dividere l'affitto almeno per i primi tempi>
Il resto della serata è passata così :tra case, treni e ricerche sulla casa discografica. <vado a fumare> dico dopo ore di silenzio alzandomi e andando al balcone per accendermi la sigaretta e vedendo con la coda dell'occhio uno dei quattro ragazzi alzarsi e seguirmi a ruota.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora