39-Real royal street rap

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MI FAI SCHIFO quelle parole mi rimbombano in testa. Mi ha ferita. Tanto. Troppo. Più del dovuto oserei dire. Alla fine opto per andare dai ragazzi, d'altronde ho indosso solamente una t-shirt rubata a Edo qualche giorno prima un giubbottino estivo e delle pantofole, e non mi sembra il caso di andarmene in giro così anche perché fa molto freddo. Busso alla porta e dopo cinque minuti buoni la vedo aprirsi palesandomi avanti un Mario tutto assonnato con i lunghi capelli tutti arruffati e gli occhi lucidi per il sonno
<Che ci fai qui?> domanda stropicciandosi gli occhi e girandosi verso l'orologio per controllare l'ora <è notte inoltrata e fa un freddo cane, entra> aggiunge poi prendendomi per mano e facendomi entrare in casa. <Scusa non volevo disturbare, ma non sapevo proprio dove andare> dico seriamente dispiaciuta <Tranquilla> dice il ragazzo posandomi una bella coperta calda sulle gambe <cosa è successo?> continua poi sedendosi di fianco a me sul divano <Ho litigato con Lauro> dico portandomi le ginocchia al petto <stavo cambiando idea su di lui, ma ho capito che è esattamente come pensavo che fosse la prima volta che l'ho incontrato> aggiungo sospirando e controllando il cellulare sentendolo squillare. È l'ennesima sua chiamata che prontamente rifiuto ancora. <Siete partiti col piede sbagliato ma su, si vede lontano un miglio che è cotto di te> ride il moro porgendomi una sigaretta che prontamente accetto e accendo <e tu di lui> aggiunge poi sottovoce per non farsi sentire ma invano<Si, l'unica cosa di cotto qua è il suo cervello> dico facendo un tiro e ignorando completamente il commento fatto <Che è successo?> la voce del ragazzo è divertita come se desse per scontato che si sarebbe trattato di una sciocchezza <si è scopato una> urlo alzandomi e facendo avanti e indietro per il salotto beccandomi dei gesti da Mario per farmi abbassare la voce <e fino a qui va bene. Poi io sono finita di nuovo a letto con Pierfancesco e lui ha dato di matto> mi fermo avanti al mio amico che mi guarda arreso <mi ha detto che gli faccio schifo capisci? Gli faccio schifo> mi risiedo al mio posto tenendomi la testa tra le mani <non credo intendesse davvero quello, era arrabbiato, capiscilo> tenta di giustificarlo <Anch'io ero arrabbiata ma non gli ho urlato che mi fa schifo> controbatto io. <mi spiace, ha sbagliato sicuramente però tu parlagli e vedete di chiarire> Mario mi abbraccia posandomi un bacio tra i capelli <se non vuoi vederlo per ora, puoi restare qui un po'. Senza problemi> continua poi facendomi l'occhiolino

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora