2-Fiori rosa

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Neanche il tempo di aprire la porta di casa che
mi arriva una telefonata da Edoardo. «Pronto
Edo,dimmi pure> ‹Stellina questa sera vieni
da me? Sono venuti qui Mirko e gli altri, è da
tanto che non li vedi e avrebbero piacere anche
solo di salutarti visto che stanno qui per poco>
Accetto anche se sinceramente non ne ho troppa voglia, tanto so già che se avessi detto di
no me li sarei ritrovata a fare irruzione a casa
mia e poi è vero, saranno sei mesi che non vedo
i ragazzi e devo dire che mi mancano molto.
Faccio una doccia veloce, metto su un paio di
jeans color verde che man mano che scendono
si largano, un top a giro maniche bianco e le
mie amate air force 1 bianche. Sistemo un po', per quanto possibile, quell'ammasso di ricci
che mi ritrovo e sono pronta ad uscire. Neanche il tempo di bussare alla porta che mi
ritrovo il faccino sorridente di Mirko davanti. ‹Annetta mia, da quanto tempo! Ma te ti fai
sempre più bella> mi abbraccia per poi farmi
fare una giravolta su me stessa. <parli proprio
tu Mirketto?> sono solo passati due anni da
quando ho conosciuto Mirko e gli altri ma si è
subito creato un legame fortissimo tanto che mi sembra di conoscerli da una vita. Dopo aver
salutato tutti i presenti veniamo interrotti dal
suono del campanello, Edo va ad aprire e nel
mentre cala il silenzio. <Scusa il ritardo Edá, na pischella imbranata m'è caduta addosso
facendomi bruciare con la sigaretta e so dovuto
passare in farmacia pe famme dá na crema>
non ci credo, è il ragazzo che ho urtato prima.
Impressionante come sia ancor più antipatico
e a quel "pischella imbranata" inizio ad
innervosirmi. <Tranquillo Laurè> lo rassicura il ragazzo. Appena i due fanno capolino nella
stanza i nostri sguardi si incrociano e vedo lui
sbuffare e sussurrare tra se e se qualcosa del
tipo "n'ce credo". <Quella "pischella imbranata"ha un nome, e comunque sei uno scostumato, prima volevo solo essere gentile con te" dico con tono calmo e pacato virgolettando il nome con cui mi ha chiamata. Non potevo starmene zitta.
"Senti mela verde n'è proprio il momento" dice
rivolgendosi a me a denti stretti per poi
presentarsi agli altri con fare molto più calmo
"Comunque non mi conoscete, piacere sono
Lauro". Lo mando a fanculo col pensiero per
quel soprannome dovuto sicuramente per il colore dei miei pantaloni. Tutto sommato la serata è passata bene a parte qualche sguardo di odio e frecciatine tra Lauro e me. Quel ragazzo mi sta incredibilmente sulle scatole e da come ho capito da oggi in poi passerà molto tempo con noi dato che sta creando un progetto musicale insieme ad Edo.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora