28-RIP

165 5 0
                                    

*ATTENZIONE*
Questo capitolo contiene scene violente, sconsiglio la lettura se siete facilmente impressionabili.

Tutta la notte non ho chiuso occhio, un po' per la situazione dei miei un po' per pensieri verso Lauro. Sono ormai le 4 del mattino e tra un paio di ore abbiamo il treno, non avrebbe senso addormentarsi ora. Esco dalla stanza per andare a prendere un bicchiere di acqua giù in cucina.
<Sei già sveglia?> neanche il tempo di uscire dalla stanza che mi ritrovo Rocco avanti la porta. Ha un'espressione che non mi piace per niente <Si, in realtà non ho dormito per nulla> dico cercando di scendere le scale ma il ragazzo richiama la mia attenzione su di se ponendomi mille domande sul perché non riuscissi a dormire <Ora dove vai?> <ho sete> rispondo secca, mi sta infastidendo e non poco <Sai, anche io non riesco a dormire. Magari potremmo passere un po' di tempo insieme> ammicca un sorriso avanzando verso di me facendomi indietreggiare fino il muro <In realtà mi sta salendo il sonno. Ho un lungo viaggio domani ed è meglio che mi riposi> mento cercando di scappare ma lui mi prende per i polsi portandoli all'altezza della testa. Mi ha bloccata. <e dai, possiamo divertirci sai> sorride malizioso per poi passare a baciarmi il collo fino poi ad arrivare alle labbra. Puzza di erba e alcool in una maniera allucinante.
<No.> è l'unica cosa che riesco a dire <Adesso basta, mi hai stancato. Ora farai quel che dico io puttana, ti è chiaro?> mi tiene ancora bloccate le mani con una delle sue e con l'altra mi molla delle sberle sul viso facendomi uscire
una valanga di sangue dal naso, cosa che non mi sorprende data la vastità di anelli che ha sulle dita. Mi trascina in camera sua chiudendo a chiave la porta per poi sbattermi sul letto ed iniziare a spogliarmi. Provo ad urlare ma lui mi tiene la bocca tappata con la sua mano. Dopo vari tentativi riesco a mordergliela tanto forte da fargliela levare per una manciata di secondi riuscendo così a cacciare un urlo che spero tanto Lauro senta. <Stai zitta puttana> ed ecco che gli ennesimi schiaffi arrivano, uno dopo l'altro, sempre più forti. Ad ogni urlo uno schiaffo.
<Rocco apri sta porta, che sta a succede?> Lauro bussa ripetutamente alla porta della camera
<Nulla Laurè, torna a dormire e scusa se ti ho svegliato> Risponde il ragazzo continuando ad entrare e ad uscire da me.
<Ho sentito Anna urlare, e lei nella sua stanza non c'è> urla il biondo tinto fuori dalla porta <Apri sta cazzo de porta sennò ta sfonno> continua senza però ricevere risposta. Cala il silenzio e subito dopo un tonfo. Ha davvero sfondato la porta.
<Lauro toglimelo da dosso> l'unica cosa che posso fare è mimare questa frase per non farmi sentire. Il bastardo, per quanto sta fatto e ubriaco, non se n'è accorto proprio della presenza di Lauro nella stanza, anzi, continua a scoparmi come se non ci fosse un domani. Lauro si avvicina sempre di più aggredendolo di sorpresa sbattendogli un portaoggetti, trovato sulla scrivania, in testa facendolo svenire privo di sensi.
<Diomio, stai bene?> si avvicina coprendosi gli occhi dandomi il tempo di rivestirmi. <Credo di si, grazie.> gli dico dandogli il consenso di aprire di nuovo gli occhi. <Stai sanguinando..> sospira <dimmi che non è arrivato a concludere niente> continua cercando un po' di disinfettante per tamponare il sangue. <Vorrei tanto farlo..> sono le uniche cose che riesco a dirgli. Lui mi guarda con sguardo triste poi si gira verso di lui <Me la pagherà cara. Ora prendiamo però tutte le nostre cose e ansiamocene prima che riprenda conoscenza>

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora