Ho passato l'intera nottata in bianco. Non ho potuto parlare neanche con i ragazzi, compresi Davi Edo e Lauro, dato che sono andati a Genova un paio di giorni. Sarei dovuta andare anche io però purtroppo ho avuto un contrattempo a lavoro. Magari se fossi andata questo incubo non avrebbe mai avuto inizio... La mia mente è annebbiata dai pensieri. Come è possibile che una persona che fino a pochi mesi fa regalava fiori e peluches oggi sia così crudele?
A risvegliarmi dalle mille domande fu il campanello. Mi alzo controvoglia e prima di aprire la porta controllo sul cellulare l'ora. 6.50. Possibile i ragazzi siano tornati prima o che Pierfrancesco si sia anticipato? Apro la porta e rimango a bocca aperta alla vista di Lauro. <Buongiorno pischè> dice il ragazzo facendosi lato ed entrando in casa <Buongiorno Lauro> rispondo chiudendo la porta alle mie spalle <Che ci fai qui? Non dovresti essere a Genova?> continuo poi con un tono distratto andando a sedermi sul divano accendendomi una sigaretta. Ho già 1000 problemi, non avevo voglia di discutere anche con lui <Si ma sono tornato prima. Ho bisogno di parlarti> il ragazzo si siede accanto a me <Abbiamo già parlato Là..> faccio per parlare ma lui mi blocca sul nascere <No Anna. Non avemo parlato de na minchia. Devi sapè a verità> urla lui <Non è stata colpa mia. Non avrei mai voluto farti del male. Mi hanno obbligato ricattandomi dicendo che se non l'avessi fatto t'avrebbero fatto del male, male fisico.> continua poi più calmo una volta capito che ha tutta la mia attenzione <ma chi Lauro? Dimmelo, potrei aiutarti!> urlo io ma cercando di mantenere la calma <Non posso..> non lascio neanche il tempo di fargli finire la frase <Vabbè Lauro. Sei venuto qui per parlare di nuovo ed aprire ancora di più la "ferita" ma i nomi ancora non escono. Non vedo di cosa potremmo parlare più> dico io <adesso vado a preparare le mie cose, tu fai come se fossi a casa tua> continuo poi alzandomi e andando a racimolare tutte le mie cose sparse per casa <Preparare le tue cose? Dove vai?> chiede il biondo tinto con fare interrogativo seguendomi per ogni angolo della casa. Sospiro e rabbrividisco al pensiero di andare a vivere sola con Pier <mi trasferisco> parlo poi con un tono di voce molto basso <Trasferisci? Dove?> chiede lui ancora più confuso. "Agli altri dici che è stata una scelta tua venire con me, intesi?" Mi vengono in mente queste parole e rabbrividisco. Non posso raccontargli nulla se voglio che ne a lui ne agli altri accada qualcosa. <Poco lontano da qua... con Pier> mi limito a dire. Gli occhi del ragazzo si sgranano e le sue gambe cominciano a tremare tanto da costringerlo a sedersi sul bordo della vasca da bagno <c-con vivere, con Pie, vivere Pier con ...> non riesce a formulare una frase sensata ed io mi limito ad annuire alludendo al fatto che abbia capito benissimo. <T-ti ha obbligata?> chiede poi con fare timido. Devo mentire, ho paura possa accadere qualcosa ai ragazzi <No, credo solo di aver bisogno di staccare un po' la spina.> sospiro <mi ha detto di aver trovato casa e che cercava una persona con cui condividere le spese e mi sono proposta essendo interessata$ continuo cercando di essere più convincente possibile. Lauro non parla si limita a fissarsi i pollici iniziando a giocarci.
A spezzare questo momento di silenzio e imbarazzo è il campanello. Controllo l'orario nuovamente temendo sia arrivata l'ora prestabilita ieri dal ragazzo per l'inizio del mio incubo. 7.30 spaccate. Faccio un respiro profondo ed apro la porta. Come previsto Pier fa capolino entrando in casa lasciandomi un fugace bacio sulle labbra.Spazio autrice
Raga vi prego ditemi se vi sta piacendo la storia 👉🏻🥺👈🏻
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Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille Lauro
Fanfiction"Mi hai salvato dal deserto che ho dentro da anni, ho finalmente trovato da mia oasi."