1 anno dopo.
Pov Anna
È passato circa un anno da quando sono chiusa in questa stupida casa con Pier.
365 giorni di abusi.
365 giorni di botte.
Col passare del tempo mi ha fatto allontanare da tutti e tutto. Non posso neanche andare a fare la spesa senza di lui. Mi ha ritirato il cellulare permettendomi di postare giusto una o due storie al mese per tranquillizzare i fan che, non vedendomi attiva da nessuna parte, si sono preoccupati e per mandare dei messaggini sul gruppo dei ragazzi per non insospettirli ma sempre e solo sotto la sua supervisione. Ogni tanto riuscivo a convincerlo ad uscire con loro ma non ho mai avuto l'occasione di chiedere aiuto avendolo sempre addosso come una zecca. Come se questo non bastasse, ogni volta che uscivamo dovevo vedere le smancerie che la presunta nuova ragazza di Lauro gli riservava. Quanto mi da sui nervi solo io lo so.
A Luca, invece, ho detto che ho dovuto mettere da parte il lavoro per dei problemi di salute e familiari.
<Amore mio, ho una notizia bomba> Pier entra in camera nostra sfoggiando un gran sorriso a 32 denti ricevendo da me solo un "mh" come risposta <Andremo a vivere a Londra> urla entusiasta <L-Londra?> chiedo io più a me stessa che al ragazzo <Si Londra> conferma lui <non sei contenta?> continua poi <come se non sapessi la risposta> rispondo fredda alludendo al fatto che non ne sono neanche un po entusiasta <Andremo a vivere a Londra. Che ti piaccia o no partiremo.> risponde lui freddo <Tu partirai. Io resto qui.> dico prendendo un libro dalla mia libreria ma il rapper me lo prende dalle mani buttandolo a terra <è passato un anno e tu ancora non hai capito chi comanda vero?> dice quest'ultimo tirandomi un destro a pieno viso <Tu verrai con me> continua. <No> dico sicura di me <Sicura?> lo vedo sorridere per poi avvicinarsi a me tirando fuori dalla tasca un coltello e passare la lama sul lato destro del mio viso, incidendo la pelle dalla fine del sopracciglio fino al mento per poi passare a fare piccole incisioni sul mio ventre lacerando anche i vestiti che avevo su. Indietreggio fino al comodino per poi prendere una vecchia lampada
e suonargliela in testa. Ho passato un anno intero a subire ma credo che sia ora di reagire adesso. Il ragazzo si accascia a terra ed io riesco a scappare. Comincio a correre per le vie strette di Milano senza sapere bene che fare. Non c'è anima viva per strada e da lontano sento solo le urla di Pier che, riprendendosi dal colpo, ha iniziato a seguirmi intimandomi di fermarmi. Corro più veloce che posso e il primo posto sicuro dove mi viene in mente di andare è uno solo. Dopo essermi assicurata di aver seminato Pied e una volta raggiunta la mia meta busso senza esitare. Voglio solo sprofondare nelle sue braccia.
<Chi è?> urla il ragazzo dall'altro capo della porta
STAI LEGGENDO
Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille Lauro
Fanfiction"Mi hai salvato dal deserto che ho dentro da anni, ho finalmente trovato da mia oasi."