27-Dovrai

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Rocco ci accompagna a fare un tour della casa. La mia stanza è al piano di sopra accanto la sua, mentre Lauro dormirà al piano di sotto.
Questa cosa non mi fa stare tranquilla, per niente.
<Posso entrare?> sento dall'altro capo della porta Lauro bussare. <Si, certo entra> dico maledicendomi. Ovviamente deve entrare sempre dopo che sono uscita dalla doccia <scusa le condizioni ma sono appena uscita dalla doccia> continuo <tranquilla, volevo solo dirti una cosa> sospira entrando in camera fermandosi a fissarmi per una manciata di secondi . È nervoso, glielo si legge in volto <stai attenta a Rocco. Lo conosco, e il modo in cui ti guarda non è un buon segno e poi non mi spiego perché non ci abbia dato una sola camera, ci sono due letti in ognuna> dice portandosi un dito alla bocca iniziando a mordersi un' unghia. <si me ne sono accorta, probabilmente non l'ha fatto per non metterci in imbarazzo nel dormire insieme> dico avvicinandomi a lui e togliendogli il dito da bocca <sarà, ma tu stai comunque attenta> ribadisce <si Lauro, non sono una bambina. So badare a me stessa.> il mio tono è un po' infastidito. Crede che non sappia badare a me neanche per una notte? <ma se nun me sai neanche risponde alle provocazioni> dice avvicinandosi pericolosamente a me facendomi indietreggiare fino al bordo del letto. Era da giorni che non ci facevamo la guerra e devo dire che ci voleva proprio <sempre a parlare in modo coatto tu eh?> sorrido io <perché so che te piace quanno o'parlo> fa un altro passo verso di me <ah e chi te l'avrebbe detta questa stronzata?> <er corpo tuo pischè. T'ho sempre detto che il corpo parla> . Questa volta mi avvicino io a lui lasciandogli una tenera scia di baci sul collo facendogli uscire un piccolo gemito di piacere <che c'è?> dico soddisfatta <n-niente> ha ancora la voce tremante <sicuro?> controbatto sempre più vittoriosa <s-si, m'hai colto impreparato> <quindi ti è piaciuto?> è fatta, deve solo arrendersi. <da morí> ecco che la sua risposta arriva secca, senza giri di parole, lasciando stupita me ma anche se stesso <continua te prego> dice in modo supplichevole dopo attimi di silenzio. Mi avvicino ancora di più a lui. È il momento giusto per vendicarmi per tutte le provocazioni mandate. Comincio a baciare i lembi di pelle lasciati scoperti dai primi due bottoni aperti della camicia. Gli piace e si sente. Ha mille brividi in corpo, brividi che presto raggiungono anche me quando lui inizia a stringermi i fianchi scendendo poi fino al sedere. Salgo a bacargli il collo e il mento fino ad arrivare all'angolo della bocca dove gli sussurro un "BUONANOTTE LAURO" prima di fermarmi e allontanarmi da lui. Solo Dio sa quanto mi è costato fermarmi, avrei voluto baciarlo così forte da prosciugargli l'anima. Lauro spaesato esce dalla stanza ed io mi maledico di aver preso questa decisione e di non averlo baciato. Che stupida sono.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora