34-Rolling stone

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<Dai, toccata a te> mi dice Luca prendendomi per mano e portandomi avanti l'ingresso alla quale sarei dovuta entrare per arrivare allo studio. Oggi ho un'intervista, non mi sento per nulla sicura. Ho due occhiaie giganti che fuoriescono anche dal make-up e mentalmente sono davvero stanca. Entro in studio e chiacchiero un po' con la presentatrice, la stessa che da mesi continua ad invitarmi.
<allora, adesso girerò un po' per il pubblico e sceglierò delle persone a caso che possono porre delle domande alla nostra ospite> la conduttrice scende dal palco e avvicina il microfono ad una ragazza, credo più o meno della mia età. <Con chi dei ragazzi con cui abiti hai un rapporto piu stretto? Cioè con chi hai legato di più?> dice lei sorridendomi <Ho legato tantissimo con tutti ma forse c'è una persona con qui ho legato di più in assoluto> vengo interrotta dalla ragazza che senza pensarci troppo chiede retorica de fosse Edoardo, probabilmente si è ricordata che lo conosco da molto più tempo degli altri <vi sorprenderà sapere che non mi riferivo a Edo, ma bensì a..> sospiro <Lauro> aggiungo poi con un filo di voce. Pensare a lui fa male e mi si ferma il battito al solo sentire il suo nome, anche se a nominarlo sono proprio io. <Lauro?> chiede incredula la conduttrice <da come ci hai raccontato non è che avente così tanta simpatia l'uno per l'altra> continua poi <si, questo è vero, però ultimamente sono successe delle cose che ci hanno legato tanto> rispondo mordendomi un labbro al ricordo di me e lui a letto, rimanendo però sempre vaga sulla mia risposta. La conduttrice si sposta e va da un' altra persona, poi da un'altra, e poi da un'altra ancora e così via.
L'intervista è finita ed io sto aspettando l'ok da Luca per potermene andare a casa. La testa mi scoppia e i ricordi si stanno facendo vivi facendomi sprofondare in un senso di malinconia unica. Come vorrei avere Lauro qui vicino a me adesso. Neanche il tempo di pensare queste cose che bussano alla porta del camerino. Essa si apre dopo il mio "avanti" palesando la figura alta e magra si Lauro. Ha indosso una camicia nera, con i primi due bottoni sbottonati al petto, che però viene semicoperta da una giacca bianca, bianca come i suoi pantaloni. In mano ha una rosa che gentilmente mi porge. <Wow, sei proprio bella stasera sai?> il suo tono è dolce <Che ci fai qui?> domando ancora incredula di averlo davanti, prendendo La Rosa dalle sue mani per poi portarmela avanti al naso per odorarla, ignorando completamente il suo complimento <Sapevo dovessi fare l'intervista. So quanto odi restare sola in questi momenti. E poi dovrei parlarti, vieni facciamo due passi> dice prendendomi a braccetto uscendo nel corridoio dei camerini <dimmi> lo invito io a parlare, ma entrambi ci blocchiamo quando avanti a noi si palesa pier. <Che ci fa lui qui?> Lauro incenerisce con lo sguardo Pie <No Lauro, tu che ci fai qui. Non eri il bambino che aveva messo il muso ad Anna?>risponde secco l'altro mentre Lauro serra la mascella <dovrei parlarti> continua poi rivolgendosi a me <Pie possiamo parlare tra poco? Anche Lauro doveva parlarmi ed è arrivato prima lui> dico io mortificata <Si vabbè, ti volevo solo chiedere scusa per ieri notte. Ora tolgo il disturbo> dice girando i tacchi ed andandosene. <Ecco, proprio di ieri volevo parlarti> Lauro ha l'aria preoccupata.<Ho sentito cosa ti ha detto Pierfrancesco> sospira poi <non farti idee strane, non è come dice lui. Non posso dire altro per il momento. Perdonami> dice allontanandosi poi e lasciandomi sola con i miei mille dubbi e pensieri

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora