48- N.U.D.A

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<Apri Lauro, sono io> urlo esausta e dolorante. Il biondino tinto apre la porta ed io mi fiondo dentro casa senza esitare un secondo. Quando siamo usciti con loro, il ragazzo mi aveva raccontato che si era trasferito anche lui dando anche l'indirizzo a me e agli altri presenti quella sera. Ci metto un po' per capire la situazione che mi si era palesata avanti: lui solo con un pantaloncino addosso la sua tipa senza maglia ne reggiseno sul divano. <Ho interrotto qualcosa?> chiedo timidamente cercando di riprendermi un po' per la corsa un po' per quella scena che non lasciava nulla all'immaginazione. <Si> è la ragazza a parlare ma Lauro l'ammutolisce subito <No. Lei stava giusto per andarsene> dice prendendo i suoi vestiti per poi lanciarglieli addosso aspettando che se li metta. Una volta fatto la prende per un braccio sbattendola fuori casa senza neanche salutarla. <Ma che cos'è sangue?> il ragazzo si avvicina alla porta notando una macchia per poi guardarmi. Ancora non l'aveva fatto da quando sono arrivata. <Cristo! Ma sei ferita!> urla poi avvicinandosi a me <non è nulla> dico io rassicurandolo <Nulla? Hai la faccia squartata e piena di sangue. È stato lui non è vero?> urla <glie rompo a faccia a quer deficiente> continua poi venendo interrotto da qualcuno che bussa alla porta <Figlio di puttana apri! Lo so che la Troia si è nascosta qui> è Pier ed è incazzato più che mai <Lauro non aprire> gli intimo ma il ragazzo non mi sta a sentire <Brutto figlio di puttana> neanche il tempo di aprire la porta che i due iniziano a menarsi. Chiamo la polizia che in poco tempo arrivano e portano via Pierfrancesco. Abbiamo scoperto che aveva anche dei prevenienti penali per aggressione.
<Ragazzi avete bisogno di un'ambulanza?> uno dei due poliziotti si avvicina a noi <no> rispondiamo io e il cantante all'unisono <grazie per l'auto> aggiungo poi io salutando i poliziotti.
<ti sei fatto male? Hai sangue ovunque> dico avvicinandomi a Lauro <no tranquilla, piuttosto pensiamo a disinfettare te. Sicura che non vuoi andare in ospedale? Hai un taglio gigante in faccia> risponde il ragazzo andando a prendere il kit medico per poi intimarmi di sedermi su una sedia iniziando a disinfettarmi le ferite. <Sicura, è una ferita superficiale> rispondo per poi alzarmi e invertire le posizioni facendo sedere Lauro sulla sedia e iniziando a medicargli le ferite . lui di tutta risposta mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe permettendomi di finire il mio lavoro. <Mi spiace> a rompere il silenzio è proprio lui <non è colpa tua> rispondo io intenta a mettergli l'ultimo cerotto sul sopracciglio ma lui mi blocca il polso. I nostri occhi sono incatenati e sento il respiro mancare. I suoi occhi mi hanno ancora quello strano effetto. Neanche il tempo di dire qualcosa che le nostre labbra si uniscono in un dolce e passionale bacio. Uno di quelli che ti fa battere il cuore e volare mille farfalle nello stomaco.
Uno di quelli che appena finiti ne vuoi subito altri. Uno di quelli che ti fanno solo pesare di amare quell'altra persona.
Perché si, io credo di amare Lauro. Credo che sia l'unica persona che io abbia amato davvero .

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora