22-Amore e gammi

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Ok Anna, al mio tre glielo chiedi. Tanto cos'hai da perdere? Nei peggiori dei casi ti dice no, non può mica mangiarti.
1...2...3... apro la bocca ma le parole mi muoiono in gola. È già la quarta volta che succede e questa volta Lauro sembra accorgersene dato che è lui a parlare per primo <Che c'hai> alza lo sguardo dal suo telefono per posarlo su di me <p-posso parlarti un momento?> dico torturandomi le mani. Sono in uno stato di ansia. Non so neanche io il vero motivo, ma ho paura che mi dica di no. Il ragazzo si alza dal divano per poi prendermi per mano "costringendomi" a seguirlo in camera ""nostra"" allontanandoci da tutti gli altri presenti in casa. <T'ascolto> si siede sul suo letto accanto a me <Ho bisogno di chiederti un favore> rispondo di getto. Da che le parole mi morivano in bocca, adesso escono fluide da sole. <Un favore?> la sua attenzione adesso è rivolta completamente a me <Si Lauro. Un favore.> sospiro <Ho bisogno che tu venga con me a Salerno> il ragazzo alza un sopracciglio. Probabilmente non capisce il perché di questa mia richiesta. <I miei sono tornati in Italia e staranno dai miei nonni per qualche giorno. Mi hanno chiamata. Lauro, vogliono vedermi ma io non sono pronta per andarci da sola...> mi sto agitando e le parole non smettono di uscirmi da bocca tutte d'un fiato, tant'è che Lauro è costretto a bloccarmi la bocca con una mano per poter dire anche lui qualcosa. <T'accompagno, so quanto può essere difficile la situazione> sospira <però anch'io ho bisogno di un favore> ha lo sguardo puntato al muro e,per la prima volta, lo sento parlare in italiano e non in dialetto <t'ho parlato della mia famiglia giusto?> annuisco non capendo dove voglia andare a parare <Non sai però perché io non sia a Verona con loro.> sposta il suo sguardo su di me <Mio padre, una volta scoperto che ne io e ne mio fratello avevamo intenzione di continuare con la scuola ci ha cacciati di casa. Per quanto il bene nei nostri confronti fosse smisurato si è trovato nella posizione di prendere questa decisione. Il suo studio legale era andato sotto accusa e non poteva più mantenerci. Quella della scuola è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ovviamente non pensava che ce ne andassimo a Roma e quando l'ha saputo ci ha pregato in tutti i modi di tornare a casa, ma nulla da fare, noi la nostra decisione l'avevamo presa> ha gli occhi lucidi. Mi viene come d'istinto abbracciarlo. <Per anni ho pensato l'avesse fatto perché non ci sopportava più ma col senno di poi ho capito che l'ha fatto per spronarci a diventare qualcuno e... ci è riuscito. Vorrei chiedergli scusa per questi anni di silenzio e vorrei abbracciarlo per dirgli GUARDA PÀ, CE L'HO FATTA. PROPRIO COME VOLEVI TU!...> si stacca dal nostro abbraccio per poi posarmi un bacino tra i capelli <È solo che sono troppo codardo per andare da solo, ho paura non voglia vedermi più. Anna, sei l'unica persona che può aiutarmi a sbloccarmi.> il suo sguardo è di nuovo puntato su di me <Vengo Lauro. Non ti lascerei mai solo.>

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora