<L-Lauro> ad aprire la porta è sua mamma che non appena realizza di avere avanti i suoi occhi suo figlio lo abbraccia scoppiando in un pianto isterico. <Non ti vedo da un anno, mi sei mancanto. Dio mio quanto sei bello figlio mio. Ma stai mangiando? Sei dimagrito. Quanto alto ti sei fatto.> ha la voce rotta dal pianto ma ciò non le impedisce di dire mille cose a raffica senza fare nessuna pausa. <Mi sei mancata anche tu> sono le uniche cose che riesce a dire Lauro, sul punto anch'esso di piangere.
Durante il viaggio in treno, Lauro mi ha raccontato un po' meglio la sua situazione. Un anno fa aveva già tentato di venire a trovare il padre, arrivando fino alla porta di casa, ma poi non c'è l'ha fatta ed ha rinunciato. Sulla strada per tornare alla stazione però ha incontrato per puro caso la madre ed avevano passato una giornata insieme chiedendole però di non dirlo al papà. Dopo quella giornata Lauro è tornato a Milano sentendo la mamma solo telefonicamente, senza avere il coraggio di riprovare ad incontrare il padre nonostante gli incitamenti e le rassicurazioni della mamma.
<E lei chi è? Non mi avevi detto di essere fidanzato. Ma che bella che è> mi risveglio dai miei pensieri sentendo la frase pronunciata dalla signora Cristina. <Lei è Anna, è una cara amica> dice il biondo tinto grattandosi la nuca ed incitandomi a presentarmi, cosa che prontante faccio. <Sisi, "una cara amica", dicono tutti così> ride lei virgolettando CARA AMICA. A quell'affermazione Lauro diventa rosso peperone e scommetto che io non sono da meno dato che sento le mie guance andare a fuoco. <Prego, entrate ragazzi> continua poi lei.
<Cri chi era alla porta?> grida il padre di Lauro dall'altra stanza. <C'è una sorpresa per te caro, vieni qui> lo incita Cristina.
<Ciao pà> dice Lauro non appena il signor Nicola fa capolino nel soggiorno. <Figlio mio> dice correndo ad abbracciare il figlio non volendolo mollare più. <Senti Pa, dobbiamo parlare> il tono di Lauro è serio ma lascia trapelare anche un po' di tristezza nella sua voce <Vorrei chiederti scusa, a nome mio e di Fede. Ho capito, forse troppo tardi, che quello che hai fatto, l'hai fatto solo per il nostro bene. Quando ci hai chiesto di ritornare eravamo ancora incazzati ma forse è stato meglio così.> sospira <Oggi se sono qualcuno è anche grazie a te perché con gli anni ho capito che era questo ciò che volevi per me. Ad oggi sono fiero del mio percorso e spero lo sia anche tu. Mi pento di non aver mai avuto il coraggio di venire prima qui da te a dirti grazie e che ti voglio bene> continua poi tutto d'un fiato. <Figlio mio..certo che sono fiero di te. Ti seguo sempre quando sei in tv e non nego il fatto di essere venuto anche ad alcuni tuoi live. Sei splendido. Mi spiace per il dolore che ho provocato a te e tuo fratello ma sopratutto spiace anche a me di non essere mai stato coraggioso e non essere venuto da voi. Pensavo foste ancora arrabbiati e che non volevate più avere a che fare con me.> la sua voce è strozzata da un pianto che si intensifica subito quanto Lauro corre ad abbracciarlo scambiandosi un "Ti voglio bene" all'unisono.
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Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille Lauro
Fanfiction"Mi hai salvato dal deserto che ho dentro da anni, ho finalmente trovato da mia oasi."