43-Gli uomini non cambiano

121 4 0
                                    

I giorni passano e di tornare a casa proprio non ne voglio sapere. Non voglio vedere ne Pier ne Lauro. Parlando del diavolo, o almeno uno dei due diavoli in questione, spuntano le corna.
<Dimmi Piè> decido di rispondere. È pur sempre il "ragazzo con cui mi sto frequentando" e non trovo giusto sparire così per giorni senza dargli delle motivazioni. <Piccola, quando torni a casa?> rabbrividisco al nomignolo che mi ha dato. Non mi piace per niente. <Non lo  so Piè> mi limito a rispondere <Sai, mi da parecchio fastidio che dormi insieme a tutti quei maschi. Preferirei tu tornassi a casa.> biascica lui con fare autoritario. Mi ammutolisco.  Sono letteralmente scioccata, come puo dargli fastidio? <Sono miei amici da anni, e soprattutto sono anche tuoi amici, sai che puoi fidarti> cerco di uscire da questa situazione ma senza risultati <Cazzo, sono il tuo fidanzato, dovresti dormire con me, non con loro> urla il rapper dall'altro capo del telefono <Senti possiamo parlare da vicino? Voglio proporti una cosa> continua poi con fare più calmo. Accetto e stacco il cellulare nel momento in cui sento qualcuno bussare alla porta. <Sei sola?> mi chiede Pier entrando in casa mentre io mi limito ad annuire <Senti, c'ho pensato molto e so che di tornare a casa non ci pensi proprio e so anche che entrambi abbiamo bisogno di allontanarci da certi personaggi> parla il ragazzo facendo una smorfia quando pronuncia "certi personaggi", ovviamente è riferimento palese a Lauro <Ho pensato di prendere casa e vorrei che venissi a vivere con me> continua poi. Sono senza parole, non ci penso proprio ad andare a vivere sola con lui <Piè, sono davvero senza parole. Ma penso sia un po' troppo presto per prendere casa solo noi due, non credi?> gli dico la verità <No cazzo. Non è presto. Ti rendi conto che noi due stiamo insieme e non ti vedo ne sento da giorni?> urla lui avvicinandosi a me facendomi indietreggiare fino a toccare il muro. <Hai ragione, e ti chiedo scusa per questo> dico io ingoiando il groppo che mi si era fermato in gola <Ma lo sai anche tu che non stiamo realmente insieme, ma che ci stiamo solo frequentando>continuo riacquistando un po' di sicurezza <Non provo ancora nulla per te, e questo lo sai. Non credo sia la scelta migliore fare questo passo> dico totalmente sicura di me stessa provocando al ragazzo una risatina amara <Tu non hai capito un cazzo. Io e te da ora siamo fidanzati e da domani andremo a vivere insieme. Ci siamo intesi?> dice poi mettendo una mano intorno al mio collo. Sento il respiro mancare. Lui lascia la presa solo nel momento in cui io comincio a tossire. <Ecco, direi proprio che hai capito il concetto> dice poi dandomi due schiaffi in faccia <lo faccio per noi, domani mattina ti vengo a prendere. 7.30 puntuale. E mi raccomando, ciò che accade tra di noi resta tra me e te e agli altri dici che è stata una scelta tua venire con me, intesi?, sennò sai già cosa potrebbe succedere a te ed anche ai tuoi bei amichetti> aggiunge poi  facendo un segno con le mani come per indicare "vi ammazzo" lasciandomi poi un bacio veloce sulle labbra <I ragazzi non devi toccarli> dico io spintonandolo <Tu fai ciò che ti dico e a loro non accadrà nulla> dice per poi uscire lasciandomi sola.
Mi accascio a terra. Mi sembra di essere ritornata con Giorgio.. la storia si sta ripetendo di nuovo.
Non ho la forza neanche di piangere.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora