40-Angelo Blu

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<Ecco a te, spero di aver creato degli outfit decenti> Mirko si passa una mano nei capelli per poi porgermi una valigia piena di miei vestiti. Ho optato per restare qui da loro per una settimana, diciamo giusto il tempo di trovare una casetta non molto lontana da qui, per cui il mio amico si è offerto di andare lui a prendere alcuni vestiti che mi sarebbero serviti. Non ho intenzione di vivere ancora sotto lo stesso tetto di Lauro. Sono rimasta scottata troppe volte e direi anche che bastano, non ho bisogno di stare ancora male per lui. <Grazi Mí davvero, ti devo un favore!> lo abbraccio <Beh, in realtà un favorino che potresti farmi lo avrei già in mente> accenna un sorrisino <Oggi andiamo in studio con Edo, vieni anche tu. Vorrei farti sentire qualche traccia del nuovo album e in più sono tornati a Milano anche Giona e Paolo e volevano salutarti> continua poi dopo che gli avevo fatto un segno per farlo continuare <Sono onorata, non capisco perché tu lo chiami favore ma va bene, si può fare> sorrido al mio amico.
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<Non ci credo, vedi qui chi c'è!> urla Giona all'amico non appena varchiamo la soglia dell'hall dello studio venendo poi ad abbracciarmi
<Si Gio, sono contenta anche io di vederti ma così mi fai male> dico ridendo al ragazzo cercando di dimenarmi per liberarmi ma senza successo. Per fortuna Paolo arriva in mio soccorso dandogli uno schiaffettino sulla nuca facendolo allontanare ed urlare come una femminuccia provocando una risata generale. <Dai entriamo> Dice poi Paolo verso i ragazzi per poi prendere Giona, che nel frattempo si era accasciato a terra con la testa tra le mani e chiamando la mamma, per un braccio e trascinarlo in sala prove. Apro la porta dello studio e di colpo mi blocco. Non posso credere ai miei occhi. <Ti giuro non lo sapevo> Mirko si avvicina al mio orecchio pronunciando queste parole con fare dispiaciuto.
Lauro si gira di scatto e i nostri occhi si incrociano per qualche istante interrotti solo dal ragazzo che indica ad Edo di cambiare traccia. Inizia a cantare. "TE NE VAI COME CI FOSSE UN ALTRO, COME SE TI STESSE GIA ASPETTANDO, COME SE ESISTESSE QUALCUN ALTRO COME ME" chiudo gli occhi sospirando per i miei mille pensieri. Quella frase mi ha portato a pensare a lui nel letto con un'altra, magari migliore di me. Ogni parola, ogni nota, ogni sguardo, la sua voce sono impressi nella mia pelle e nel mio cuore.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora