3-Penelope

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«Credo proprio che Lauro sarà la tua croce>
ride Edoardo mentre fa avanti e indietro per
portare in cucina tutto il cibo avanzato dalla
serata.<O io la sua› faccio spallucce sotto lo sguardo divertito di Edo. ‹sai,mi da proprio sui nervi. Mi sta proprio sul cazzo> biascico continuando il discorso e facendo una smorfia di disgusto al solo pensiero del modo con cui si è rivolto.<Ma no, siete solo partiti col piede sbagliato, in fondo è un bravo ragazzo.> sorride il ragazzo. <Sarà, ma cercherò di stargli il più lontano possibile> neanche il tempo di finire la frase che qualcuno bussa interrottamente alla porta <stellí puoi andare un attimo tu a vedere chi è per favore?> <Certo> chiunque esso sia lo maledico mentalmente perché davvero quel bussare incessantemente mi sta dando sui nervi e il nervosismo cresce non appena apro la porta e vedo chi ho davanti. <Pischè ma te stai sempre n'mezzo?> non ho neanche il tempo di controbattere che Lauro mi spintona leggermente prima di entrare in casa. Sta esagerando. «Non chiamarmi pischella che mi da sui nervi> vedo fermarsi di scatto e rigirarsi verso di me con un sorrisino beffardo. <E come dovrei chiamatte?> riprende a camminare ma questa volta dalla mia direzione.<Col mio nome> rispondo secca <ovvero?> quella poca distanza che ha creato tra di noi sta iniziando a mettermi in soggezione<Anna.> cerco di non far vedere il mio imbarazzo cercando di usare il tono più distaccato e freddo possibile. <Va bene pischè, quando avrò voglia inizierò a chiamatte col nome tuo.>dice mettendomi un dito sotto il mento costringendomi a guardarlo negli occhi per poi voltarsi e sparire in una delle altre stanze della casa. Non so perché non abbia risposto, so solo che quel contatto inaspettato mi ha creato una strana sensazione.
Edo probabilmente ha ragione: Lauro sarà la mia croce.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora