"Piccola, pensi ancora di non voler parlare con Piton?"
"Mi spieghi perché insisti? E poi di buon mattino!"
È una mattina di inizio maggio e siamo già partiti con il piede sbagliato.
Abbassa lo sguardo mentre si veste. "Non lo so poi magari non avrete più occasione di parlare."
"È il mio professore, certo che ci sarà occasione."
"Io ti consiglio di farlo." Il suo sguardo basso non mi convince.
"Chissà perché mi viene da pensare che tu mi stia ancora nascondendo qualcosa."
"Sto per finire quello che devo." Si avvicina prendendomi per mano. "Dopo, ogni cosa cambierà."
"In meglio?" Non so nemmeno da dove tiro fuori questa scintilla di speranza.
Scuote la testa. "Non penso piccola."
"E.. cosa dovremmo fare?"
I suoi occhi sono lucidi. "Tu non devi fare niente."
"O no bbello. Qualsiasi cosa tu farai io sarò con te."
Mi abbraccia e con la voce spezzata dice. "Certo." Non mi fido di questa parola.
"Amore, ti prego."
Mi prende per mano. "Andiamo a lezione, dai."
***
Prima di cena decido di cercare Piton, forse è meglio togliere questo cerotto che ho addosso da quando sono nata.
Lo trovo nella sua aula intento a guardare le scorte sui suoi scaffali.
"Professore?"
Si gira con il suo solito sguardo duro e torna al suo lavoro. "Hai bisogno, Lupin?"
"Volevo chiederle di mia madre."
Si ferma. "Non ho niente da dire su tua madre."
"Nemmeno di quando le ha detto che era incinta e le ha riso in faccia?"
Si gira di scatto. "Dimmi Rebecca, tu sai cosa significhi essere in pericolo?"
"Si." Rispondo decisa.
"Non penso ragazzina, quando sono stato con tua madre tutto il mondo era veramente in pericolo."
"Certo perché minacciato da persone come lei."
Mi si avvicina minaccioso. "Non hai il diritto di supporre i miei motivi. Tu non sai un bel niente."
"Allora me lo spieghi. Sono qui apposta." Continuo ad essere decisa, cercando di nascondere la mia paura.
"Non le hai chieste a tua madre queste cose?"
"Si, ma voglio sapere la sua versione."
"Non ti ha detto che era nominata 'la prostituita dei mangiamorte'?"
"Come cazzo si permette?"
Fa una risata fredda. "Io non mi permetto, è così che veniva chiamata."
"Lei mi fa schifo lo sa? È la persona più falsa e triste che io abbia mai conosciuto."
"Ricorda che sono sempre un tuo professore, e per questa volta eviterò di riferire il tuo comportamento."
"Pensi che me ne freghi qualche cazzo? Io sono cresciuta senza un fottuto padre perché era impegnato a piangere dietro ad una donna sposata e a stare dietro al suo cazzo di 'Signore Oscuro'."
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Sapevo che eri tu - Draco Malfoy Fanfiction
Fanfiction"Hai sempre fatto così con le tue puttanelle?" Fa una risatina perplessa. "Così come?" "Il daddy." "Beh si, era l'unico modo che conoscevo prima di qualche sera fa." Faccio la finta tonta sorridendo. "Perché? Che è successo qualche sera fa?" App...