"Tua mamma lavora vero?"
"Si perché?" Lo guardo dubbiosa.
Stiamo camminando in silenzio verso Hogsmade.
"Ci serve un camino, pensavo di usare quello."
"Dove dobbiamo andare?"
"A Londra." Dice entusiasta. "Sì ma basta fare domande, finisce che senza accorgermi ti fai dire cosa facciamo." Ridacchia portando un braccio attorno alle mie spalle e mentre giro gli occhi lascia un bacio sulla mia tempia.
Per fare più veloce ci smaterializzo davanti alla porta di casa mia.
La maniglia della nostra porta è incantata in modo che solo noi della famiglia possiamo entrare una volta riconosciuti, Draco è sempre stato compreso ma essendo avanti lui quando prova ad entrare non si apre.
Subito penso che abbia cambiato incantesimo o serratura ma quando provo io funziona e lo vedo rimanerci male per un attimo.
Non capisco, è stato qua fino al mese scorso. Questo è un ottimo motivo per scrivere una lettera a mia madre, dato che si lamenta sempre che non le scrivo quando sono a scuola.
Arrivati a Diagon Alley la situazione è parecchio peggiorata. Già era drastica quando siamo stati qui a fine agosto ma ora sembra essere tutta Knocturn Alley.
Percorrendo i vicoli per la vera Knocturn tengo più che stretta la sua mano e nonostante la poca gente che c'è lo riconosca e lo saluti con rispetto, mi sento a disagio.
"Perché siamo qua?"
"Cerchi ancora di farti spoilerare la sorpresa?" Sorride dicendolo ma quando si gira a guardarmi capisce che non era riferito alla sorpresa così cambia il tono facendosi rassicurante e dice. "Vedrai che ne varrà la pena."
Arriviamo davanti ad un locale senza insegna o definizione. La vetrata è coperta completamente da una tenda nera e la porta è chiusa. "Amore sei sicuro che sia qua?"
"La smetti di preoccuparti?" Dice bussando.
Un ragazzo ambiguo viene ad aprirci accigliato. Ha una maglia con le maniche alzate ai gomiti da cui escono braccia completamente tatuate, così come dallo scollo fino alla mandibola, non ha uno spazio libero sulla sua pelle. La cosa che mi stupisce è che il colore dei suoi capelli è lo stesso del mio ragazzo e gli occhi pure per quanto più segnati dal tempo, non esageratamente ma avrà una trentina d'anni.
Ci studia un attimo poi fa. "Draco?"
"Chi dev'essere?" Lo sfotte sporgendogli la mano.
Si salutano con la stretta di mano e il mezzo abbraccio, che ho sempre considerato il saluto dei ragazzi.
Torna con il braccio attorno alle mie spalle presentandomi come la sua ragazza così sporgo anche io la mano. "Rebecca, piacere."
"Cyril." Ricambia la stretta sorridendo. "Entrate dai prima che ci rompano." Guarda per un attimo il mio ragazzo e chiede. "Vuoi farti finalmente coprire quel simbolo di merda che hai?"
"Tu sei fuori, non voglio rischiare ancora."
"A me non è successo niente."
In effetti su quell'avambraccio ha un unico grande tatuaggio, ma il fatto di proporglielo vuol dire che lo tatuerebbe lui?
"Quindi cosa sei venuto a fare?" Lo sfotte sedendosi ad una scrivania piena di disegni.
"Voglio fare una cosa piccola."
Lui lo guarda accigliato ma sorridente. Poi Draco si rivolge a me. "E tu?"
Rimango spiazzata ma sorrido immaginando già troppo. "Io cosa?"
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Sapevo che eri tu - Draco Malfoy Fanfiction
Fanfiction"Hai sempre fatto così con le tue puttanelle?" Fa una risatina perplessa. "Così come?" "Il daddy." "Beh si, era l'unico modo che conoscevo prima di qualche sera fa." Faccio la finta tonta sorridendo. "Perché? Che è successo qualche sera fa?" App...