Il giorno dopo rimaniamo ancora entrambe e Jordie ci raggiunge nell'ora di pranzo.
Dopo avergli detto le poche cose che conosciamo torna a lavoro, invitandoci a scrivergli in caso ci siano novità.
Narcissa chiede preoccupata spiegazioni sul fatto che ancora non si svegli.
La voce della dottoressa rimane pacata mentre parla. "Ci possono essere diverse cause per entrare in uno stato comatoso." Ogni parola mi da i brividi. "Può essere dovuto alla violenta perdita di sangue. Un'opzione peggiore potrebbe essere l'aver subito forti torture, come la Maledizione Cruciatus o peggio." Il dolore si fa strada nel mio petto. "Quindi non posso dirvi con certezza se e quando si potrà svegliare o come starà."
Le mani mie e di Narcissa trovano il loro posto strette fra noi.
Dal giorno dopo iniziamo a darci il cambio. Continuo a lavorare al pub e quando stacco vengo a sostituire Narcissa, lei arriva al mattino e io torno a dormire a casa se non l'ho già fatto sul letto, sempre tenendo stretta la sua mano e ricoprendola di baci e lacrime.
Mia mamma è spesso qua la sera, con Narcissa. Ho la possibilità di conoscere il suo lato di amica con un occhio adulto, come non l'ho mai vista. D'altronde anche lei ama Draco come un figlio ed è preoccupata per lui.
Jordie viene in ogni pausa pranzo e spesso viene al pub la sera. Sto trovando un buon amico in lui.
Il lunedì, dopo quattro giorni, decido di rimanere il mattino anche se arriva Narcissa, la sera non lavoro, avrò tempo per dormire prima o poi.
Due curatori entrano per fare un analisi su di lui. Muovendo la bacchetta sopra il suo corpo sale la proiezione del suo interno, organi, vasi sanguigni e nervi.
Si guardano e ci chiedono di uscire quindi mi agito. "Cos'ha che non va?"
Ripetono di uscire ma continuo a chiedere obbligandoli a portarmi quasi di peso fuori dalla stanza.
Non posso perderlo. Non posso pensare alla mia vita senza di lui. Solo un giorno mi ha distrutto, il pensiero che possa essere per sempre mi ucciderebbe.
"Andrà tutto bene." La voce di Narcissa trema mentre mi stringe al suo petto. È sua madre, dovrei essere io a consolare lei ma mi sento così impotente, senza forza di reagire, di pensare positivo.
"Vado in bagno." Mi stacco da lei per correre in bagno, a forza di piangere sui sensi di colpa che ho lo stomaco è troppo sotto pressione e mi rinviene quel poco che c'è dentro.
Mi guardo allo specchio solo per pochi secondi e ci vedo l'ombra di me. Gli occhi arrossati, perennemente, gonfi e sono così pallida.
A piccoli passi torno da Narcissa dopo una buona mezz'ora, ma non è sola.
Gli occhi di Lucius mi trapassano. "Che ci fa lei qua?"
"Lei è qua perché è la migliore amica di tuo figlio, da sempre, nel caso te ne fossi dimenticato. Ora vattene Lucius, non lo ripeto più."
"Giusto, migliore amica." Fa un sorriso nervoso. "Beh io sono suo padre, nel caso l'avessi dimenticato." Le rifà la voce. "Quindi ho il diritto di essere qua."
Narcissa si trasforma come non l'ho mai vista, la rabbia esce dai suoi occhi e viene sfogata nei pugni stretti. La sua voce si abbassa drammaticamente. "Hai perso tutti i diritti quando hai permesso a quei bastardi di alzare le loro bacchette contro il tuo stesso figlio."
"Non osare parlarmi così." La sua rabbia invece è dovuta solo al rispetto che deve esserci nei suoi confronti, piuttosto alle condizioni di Draco.
"L'hai detto tu sei suo padre-"
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Sapevo che eri tu - Draco Malfoy Fanfiction
Fanfiction"Hai sempre fatto così con le tue puttanelle?" Fa una risatina perplessa. "Così come?" "Il daddy." "Beh si, era l'unico modo che conoscevo prima di qualche sera fa." Faccio la finta tonta sorridendo. "Perché? Che è successo qualche sera fa?" App...