Il giorno dopo non dico nulla a mia madre e la sera mi presento comunque a lavoro. Non posso lasciare in difficoltà il locale il sabato sera.
Quando arrivo, come sempre è ancora tutto vuoto e spento e sento la voce di Madama Rosmerta dalla cucina. "Chi c'è?"
"Madama, sono io, Rebecca."
Quando sbuca da di là rimane appoggiata alla porta della cucina in silenzio.
"Non torneranno, ma ti prego non posso stare in casa."
Fa un sospiro. "Ormai mi sono affezionata a te, e ieri ho reagito male, mi dispiace. Ma qua dentro è sempre stato così, allungavano le mani anche a me e chi non mi conosce ancora ci prova. Ma se è questo il problema sei tu a dover imparare a non farti mettere i piedi in testa da dei bavosi ubriachi."
Annuisco.
"E i ragazzi non è che non possono più entrare, solo, si dessero una calmata. Tutto sto testosterone gli fa male." Ridiamo.
"Allora posso mettere il grembiule?"
"Sai dov'è." Torna in cucina.
Sono così contenta di poter restare. Anche se la gente è cambiata, mi piace lavorare qua e imparo ogni giorno tante cose da una donna come Rosmerta. Una buona parte è anche da attribuire al fatto che in modo più assoluto non voglio stare in casa a pensare a lui.
Correndo avanti e indietro la serata passa veloce e quando torno a casa Draco è seduto sulla scala del portico nervoso. Ha i gomiti sulle ginocchia e le mani incrociate. Lo zigomo viola non mi intenerisce.
Mi fermo a qualche passo da lui con un finto sorriso. "Uhh guarda chi si vede! Avevi voglia di scopare e non sapevi dove andare?"
Si passa le mani in faccia facendo un sorriso a sbuffo poi torna serio. "Dove sei stata?"
"A lavoro perché?" Rispondo scocciata.
"Allora perché hai detto a Jordie che sei stata licenziata?"
"Perché ieri sera era così, per colpa tua e del tuo scagnozzo Rosmerta ieri sera era incazzata nera."
Ride stupito. "Per colpa mia?"
"Certo, non di Jordie sicuro dato che stava lavorando per te."
Si alza per avvicinarsi ma faccio un passo indietro. Mi guarda ancora perplesso. "Perché ti allontani, che stai facendo?"
"Sono stanca di stare così per te senza un motivo valido."
"Pensavo che amarci fosse un motivo valido, o non è più così?"
"Dall'ultima volta che ci siamo visti a scuola sei un'altra persona, io rivoglio il mio ragazzo."
"Smettila di dire puttanate, sono qua."
Scuoto la testa. "No quello che conoscevo io non c'è più, penso sia morto sulla torre di astronomia anche lui."
Alza le sopracciglia tenendo lo stesso sorriso nervoso poi si gira portando le mani in faccia un'altra volta.
"Jordie mi ha detto che avete parlato ieri sera." Si rigira incazzato. "Perché ti metti a parlare con uno sconosciuto dei cazzi nostri?"
"E con chi dovrei parlare Draco? Dato che tu preferisci far contento paparino? Non chiedo tanto Dio, una lettera, ti potresti materializzare per due cazzo di minuti! Ieri sera non sei nemmeno entrato a farti vedere, non sapevo se fossi morto per qualche vicolo per mano di quelli! Non chiedo tanto, ma se a te non frega non dire che mi ami!"
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Sapevo che eri tu - Draco Malfoy Fanfiction
Fiksi Penggemar"Hai sempre fatto così con le tue puttanelle?" Fa una risatina perplessa. "Così come?" "Il daddy." "Beh si, era l'unico modo che conoscevo prima di qualche sera fa." Faccio la finta tonta sorridendo. "Perché? Che è successo qualche sera fa?" App...