5.

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Avevo praticamente catturato l'attenzione di tutti – mio cugino in primis.

Lo strambo si era appena accomodato a capotavola deciso a non fissarmi, ma gli occhi di tutti gli altri giocatori erano rivolti su di me.

<Ehm, allora buona partita....> feci finta di niente e salutai con la mano, mentre mi avviavo verso la porta.

<Torni a casa?> mi chiese Dustin.

<No, penso che andrò a salutare Max. Quando finisci raggiungici da lei.>

<Beh, allora ti toccherà stare lì tutta la serata, dato che ci vorrà un bel po'.> disse Gareth, sghignazzando.

Feci spallucce e uscii.

L'aria frizzantina di ottobre mi colse alla sprovvista e dovetti tirarmi su il collo del maglioncino. Per fortuna durante l'estate avevo legato con l'amica di Dustin, Max Mayfield, che abitava lì in zona. Non era una visita programmata, e a dire la verità, sarei voluta andare da Robin per fumare un po' di quell'erba pipa, ma lei era impegnata, e Steve era nella sua vacanza di miele, e a me toccava passare la serata con una ragazzina quindicenne, che per fortuna era simpatica.

Un cane abbaiò e mi fece sussultare, mi strinsi ancora di più nel giacchetto e affrettai il passo.

Non mi piaceva proprio quel posto, così come non mi piacevano i suoi abitanti, eccetto Max.

Avevo fatto male ad aiutare lo strambo, mi aveva liquidata senza nemmeno salutarmi. Sospirai, pensando che mi sarebbe servito da lezione per la prossima volta che avrei deciso di fare una buona azione.

Raggiunsi casa di Max e bussai.

La ragazzina con i capelli rossi mi venne ad aprire; aveva un viso stanco, ma non appena mi riconobbe, mi sorrise.

<Che ci fai qui, Sally?> mi chiese mentre mi lasciava entrare.

<Sono venuta ad accompagnare Dustin dallo svitato.>

<E da quando tuo cugino ha bisogno della babysitter?> mi chiese lei alzando un sopracciglio.

<Da quando ne dovevo approfittare per riportare la chitarra allo strambo.>

Max mi studiò per un momento. Nonostante fosse solo una quindicenne sembrava molto più grande, e soprattutto molto più profonda, dei suoi coetanei.

<Sì, gli ho aggiustato la chitarra.> ammisi, al che lei fece uno sguardo di realizzazione.

<Hai sistemato la chitarra di Eddie Munson? Ti ha lasciato toccare la sua chitarra?> mi chiese lei praticamente sconvolta.

<Ehi, guarda che ho fatto un ottimo lavoro. E poi anche tu sai di questo suo amore per quello strumento?>

<E' praticamente fissato. A volte, quest'estate mi è capitato di andargli a bussare, perché con le finestre aperte non si riusciva a dormire per via del casino che faceva mentre suonava.> mi rivelò e io sghignazzai.

<Era meglio se gliela lasciavo rotta, allora?> sorrisi.

<Per me e i nostri vicini avresti fatto un'opera di bene. E perché sei venuta fin quaggiù a portargliela?> mi domandò curiosa mentre mi faceva strada per andare in camera sua.

<Veramente non lo so.> ammisi. <Mi aveva detto che gli serviva urgentemente per lunedì, in quanto aveva un concerto. E allora ci ho lavorato nel weekend. Sai quanto io ami la musica.> feci spallucce.

Max non rispose, ma continuò a fissarmi come se non gliela contassi giusta. Cercai di cambiare discorso.

<Tu, invece? Che mi dici? Tua mamma è ancora al lavoro?>

<Ormai dopo la separazione è costretta a fare due lavori. E al momento è al ristorante da Enzo che fa il turno serale.> sospirò.

<Mi dispiace. Se avete bisogno di soldi, posso provare a chiedere al sig. Neil se può fare qualcosa, ma già siamo in tre, la vedo difficile.>

<Non preoccuparti, sto facendo un po' di ripetizioni in giro, e qualche lavoretto per i vicini. Vivendo qui diciamo che le comodità non ci sono, ma nemmeno le bollette troppo salate, quindi proviamo a cavarcela.>

Sospirò. E io non sapevo cosa aggiungere. Dalla morte del fratello Billy, la vita le si era stravolta, e io mi rivedevo molto in lei. Anche la mia vita era stata stravolta dopo la separazione dei miei genitori. Sospirai anche io e strinsi il pugno della mano destra, provocandomi il solito dolore che si propagava fino alla pancia.

Mi buttai sul letto, mentre Max metteva su il disco dei Queen con I want to break free. Ascoltammo la musica mentre parlavamo di scuola.


*** spazio autore ***

innanzitutto grazie a chi di voi ha salvato questa storia nelle raccolte e l'ha votata ^^ mi ha fatto molto piacere. 

capitoletto cortino, ma prometto che gli altri saranno più lunghi e con più interazioni tra i nostri due eroi :D

Take on me - Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora