38.

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Eddie's POV

<Eddie, Sally non può tornare a casa in queste condizioni! Dovrebbe restare a dormire qui!> mi fermò Steve mentre toglievamo sistemavamo le ultime cose.

<Non credo che accetterà, Harrington, ma tranquillo, la porto da me.> mi guardò di sottecchi, decidendo al volo se fidarsi o meno.

<Tranquillo, non la sacrificherò a Satana, se è questa la tua paura.> gli feci un'espressione diabolica e poi scoppiai a ridere.

Lui mi guardò stranito.

<Dico sul serio, Munson, le voglio bene.>

<E credi che io non gliene voglia? Secondo te se avessi voluto fare lo stronzo con lei non l'avrei già fatto? Qual è la tua paura Steve?>

<Ha sofferto tanto, troppo! Non voglio che soffra ancora!>

<Fidati, che tra i due quello più quotato a stare male sono io semmai. Sono completamente dipendente da lei! Non sto nemmeno fumando più di tanto!> ammisi stupito, arrossendo. <Harrington, non sarei nemmeno tenuto a darti spiegazioni, ma credimi, puoi fidarti di me! Ci tengo davvero a lei!> gli misi una mano sulla spalla.

<Spero di non sbagliarmi con te! Ma se le fai del male sappi che ti ridurrò in tanti piccoli pezzettini che quelli della scientifica faranno fatica a riconoscerti!> rivelò facendomi strabuzzare gli occhi.

<Cavolo Harrington! Sai essere spaventoso quando vuoi!>

Fummo attirati dalla confusione che stavano facendo di là gli altri.

Sally e Robin cantavano a squarciagola 'We are the champions' dei Queen, i ragazzi, invece, sembrava stessero discutendo. Decidemmo di intervenire.

<Ehi, ehi, ragazzi credo sia ora di andare. Henderson, Sinclair, Wheeler vi accompagnano a casa Steve e Robin, io e Sally portiamo Max invece.> esordii cercando di alzare il tono della voce per sovrastare quella delle due cantanti wannabe.

<Noooo, proprio adesso che ci stavamo divertendo!>

<Sei un guastafeste Munson!>

Sorrisi ai rimproveri che mi beccai dalle due e presi la giacca e la borsa di Sally.

<Steve! E' stata una bellissima serata! Sei molto meglio di una mamma, sei una super-mamma ormai!> gli disse gettandogli le braccia al collo e soffocandolo quasi.

<Ti voglio bene, piccola!> le rispose lui sinceramente.

<Io te ne voglio di più!> rivelò lei.

Se non fossi stato sicuro che fossero grandi amici avrei cominciato a temere che tra loro due ci potesse essere qualcosa in più. Allontanai subito quel pensiero quando vidi che anche Buckley si gettò in quell'abbraccio, ripetendo le parole di affetto che si erano appena scambiati i due colleghi.

Era un trio davvero strano, ma che visti da fuori per come si spalleggiavano e sostenevano, faceva venire una gran voglia di farne parte.

Prima di uscire presi da parte Dustin e gli chiesi di dire a sua madre che la cugina sarebbe rimasta a dormire da Robin, lui annuì, gettandomi uno sguardo di comprensione e credo anche gratitudine.

Entrammo in macchina con la rossa dietro di noi.

<Max non pensi che sia stata una serata bellissima?> le chiese la festeggiata su di giri.

<Sono contenta che ti sia divertita, Sally, te lo meritavi!> le rispose lei serafica.

<Ma tu? Hai chiarito con Lucas?>

Take on me - Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora