32.

1.3K 90 56
                                    

Quello fu il primo pomeriggio completamente spensierato da quando mi trovavo ad Hawkins; in cui avevo messo da parte per un attimo il disastro che era la mia vita, cercando di vivere quella di una semplice ragazza senza drammi.

Eddie mi riaccompagnò prima di cena per evitare che zia mi mettesse seriamente in punizione, ma fu difficilissimo uscire da quella cavolo di macchina.

Mi feci lasciare un po' prima di casa perché non volevo che magari i vicini sbirciando dalle finestre avrebbero potuto assistere a scene poco family-friendly.

<Mi fai uscire da questo van o devo davvero cominciare a pensare che vuoi rapirmi?> ridacchiai mentre lui mi teneva ancora stretta.

<Sai che credo sia un'ottima idea quella del rapimento.> scherzò.

<Eddie Munson! Fai onore alla tua fama, allora?>

<Quale? Quella del satanista che prima seduce le ragazzine e poi le sacrifica al demonio? Mmm... quasi quasi per te potrei fare un'eccezione.> mi lanciò un'occhiata infuocata, ma poi sedò il mio sguardo semi-scioccato con una risata.

<Devo andare davvero.> dissi con un velo di tristezza quando riuscii a staccarmi.

<Non so se ce la farò ad aspettare a domani per rivederti.> mi rivelò e io sorrisi.

<Dai, riuscirai a resistere.> cercavo di fare la splendida, ma ero la prima a sentire già un piccolo vuoto.

Con un sospiro, dopo l'ennesimo ultimo bacio, scesi dalla macchina.

<A domani, metalhead.>

<A domani, roadie.> mi sorrise e il mio cuore perse dei battiti.

Entrai a casa sotto lo sguardo di falco di Dustin che stava apparecchiando la tavola, feci finta di nulla e me ne andai a lavarmi le mani. Quando tornai trovai zia ancora intenta a preparare la cena e mi offrii di aiutarla e nel mentre canticchiavo le note della canzone Take on me e sorridevo da sola come una folle. Zia e mio cugino si guardarono strani.

<Tutto bene Sally?> mi chiese lui mettendoci a tavola

<Benissimo.> sorrisi.

<Oggi non sei andata al negozio, vero?>

<Ah no, ho dimenticato di passare a salutare Harrington!> mi battei la fronte con una mano.

<Sei molto impegnata in questi giorni cara, però ricorda anche di studiare.> mi rimproverò zia.

<Sì, sì tranquilla, appena finito corro a fare i compiti.> non ne avevo nessuna intenzione in realtà, ma dovevo farlo se volevo evitare brutti voti. Sospirai, mentre Dustin mi osservava come se fossi uscita di senno.

Quando finimmo di cenare io e mio cugino cominciammo a sparecchiare e lui ne approfittò per farmi un po' di domande, che era riuscito a trattenere per tutta la cena.

<Sei stata da Eddie?> sobbalzai internamente solo a sentirlo nominare e annuii.

<E...? Vuoi dirmi qualcosa sì o no?> continuò impaziente.

<Spiacente, no comment!> gli feci la linguaccia e in cambio ricevetti un dito medio e un'occhiata gelida.

<Daiiiiii, voglio sapere.>

<Non c'è niente da sapere, siamo amici.>

<Amici che dormono insieme?> alzò un sopracciglio.

<E' successo solo una volta! E poi sì, capita agli amici.> feci spallucce e lui sbuffò insoddisfatto dalle poche informazioni che era riuscito ad ottenere dalle mie risposte. Finimmo di sistemare e me ne salii in camera, avevo una voglia matta di raccontare tutto a Robin e Steve ma ero anche stanchissima e per giunta dovevo studiare, quindi, a malincuore mi misi con la testa sui libri.

Take on me - Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora