Sally's POV
Erano le 21 passate e ormai camminavano da ore lungo le strade gelate di Chicago; in quel periodo era scesa tantissima neve, come io non ricordavo da anni. La città sembrava come se avesse voluto augurarmi "bentornata" alla sua maniera.
Certo, adoravo la neve, ma il ghiaccio era un pericoloso inconveniente che quest'ultima poteva portarsi dietro.
Svoltammo a destra verso la N Michigan Ave per raggiungere la zona del Millennium Park, che durante le feste si riempiva sempre di chioschetti e stand che vendevano svariati articoli natalizi e prelibatezze del periodo, quali mele caramellate, soffici pretzel e i famosi bratwurst per i quali andavo pazza.
"Dobbiamo girare a sinistra!" affermai, ricordando in quel momento una scorciatoia per raggiungere la nostra destinazione ancora più velocemente.
Lui fu preso alla sprovvista quando si sentì tirare; i piedi slittarono sull'ennesima lastra di ghiaccio e perse l'equilibrio ritrovandosi con il sedere per terra.
Scoppiai a ridere, mentre lui mi guardava torvo.
"Invece di darmi una mano, mi prendi anche in giro?!"
Incrociò le braccia e fece una di quelle sue faccette così adorabili che mi fece ridere ancora di più.
"Coraggio, o intrepido Dungeon master, pensa che figura ci faresti se mio cugino fosse qui?!"
Gli tesi una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi, ma lui era sempre più offeso.
Inarcai un sopracciglio.
In quel momento sembrò rendersi conto che la stava facendo più lunga del previsto e decise di accettare la mano che gli stavo porgendo.
Eppure, invece di tirarsi su, mi attrasse a sé, facendomi scivolare su di lui.
"Eddie, ma sei matto?" riuscii a dire mentre cercavo di ricompormi dopo la caduta sulle sue gambe.
Finalmente si aprì in un sorriso divertito.
"Non era mica giusto che solo io finissi a terra?" mi sussurrò sul collo, facendomi rabbrividire fino alla punta dei piedi, nonostante le temperature sottozero.
"Potevo farmi male!" fui in grado di dire a una mezza voce.
"Non devi nemmeno pensarla un'idea del genere, ci sono io a farti atterrare senza problemi, e questo vale per tutto Sally. Sono e sarò sempre il tuo paracadute, ricordalo!" e nel pronunciare quelle parole inchiodò i suoi occhi nei miei, in uno sguardo che avrebbe sfidato anche la forza di gravità.
Deglutii.
Poi mi sorrise, con il suo solito sorriso che gli arrivava fino agli occhi e io sospirai.
"Per quanto sia contento che ce ne stiamo stretti all'angolo di un crocevia di Chicago, ti informo che mi si stanno congelando le chiappe quindi a meno che tu non voglia farmi diventare un completo ghiacciolo ti conviene rialzarti!" affermò con sincerità e io scoppiai a ridere.
"Certo che sei proprio forte! Prima mi fai cadere e poi pretendi che mi rialzi subito!? Aiutami, invece di dettare condizioni!"
Nemmeno finii di parlare che già le sue braccia, che mi avvolgevano, mi aiutarono a rialzarmi non senza fatica, data la presenza costante delle lastre di ghiaccio.
Appena mi rimisi in piedi gli tesi la mano per l'ennesima volta e lui la utilizzò come appiglio per evitare un'ulteriore caduta.
Ci ritrovammo uno di fronte all'altra e, prima di incamminarci verso i mercatini le cui luci potevamo già vedere in lontananza, mi diede un bacio veloce e le mie gambe tremarono, ma niente a che vedere con la temperatura glaciale.
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Take on me - Eddie Munson
Fanfiction[Storia Completa] in revisione Se amate la musica degli '80s e Stranger Things questa è la storia che fa per voi. È ambientata tra la terza e la quarta stagione. Hawkins. Autunno 1985. Sally Henderson ha quasi 18 anni. Da pochi mesi vive con sua...