Amore Proibito

5. Attenta a quello che fai.

Perché la mattina deve essere traumatica? Non potremmo stare a letto almeno fino a mezzogiorno e poi, continuare a guardare solo il soffitto?

Certo, potrei farlo, ma molto probabilmente se non mi presento Chloe viene davvero a cercarmi e non lo farà da sola. Coinvolgerebbe pure mia madre e questo sarebbe un grosso problema. Un po' come quello che la mia coscia, sta sfiorando in questo momento. Sentire il suo corpo reagire al mio movimento, mi provoca una pressione al basso ventre e risveglia in me un desiderio inaspettato. Abbiamo trascorso gran parte della notte ad assaporare i nostri corpi, a conoscere ogni curva presente e a farci travolgere da orgasmi continui e intensi, tanto, a tal punto da far tremare ogni mia fibra.

«Buongiorno» sussurra, rauco, contro la mia nuca. Appoggia la sua fronte alla mia spalla, posando le sue labbra lungo una scia immaginaria.

«Buongiorno a te» riesco a dire, non appena la sua bocca abbandona il mio collo. «Che ore sono?»

«Mmh, è l'ora di un orgasmo prima di andare al lavoro.» Le sue mani lisce e tatuate, si soffermano sul mio ventre e creano cerchi immaginari che mi fanno rabbrividire. «Credi di riuscirci, oppure...»

Sorrido divertita dalle sue allusioni e afferro le sue mani costringendolo a lasciarmi. Jacob, toglie il lenzuolo blu scuro dal corpo rivelandosi nudo ai suoi occhi che brillano di desiderio e lussuria. Si lecca il labbro inferiore quando, volontariamente, il mio ginocchio sfiora la punta della sua erezione.

«Attenta a quello che fai piccola. Le tue azioni potrebbero avere delle conseguenze...»

«Non vedo l'ora di scoprirle» sussurro, quando mi siedo a cavalcioni su di lui e faccio sfiorare le nostre intimità eccitate. Mi muovo su di lui, avanti e indietro, strusciandomi sul suo pene provocando piacere ad entrambi. Un ansito abbandona le sue labbra socchiuse mentre chiude gli occhi e prova a stringermi i fianchi.

«Ti avevo avvisata» sorride, prima di adagiarmi sul letto e schiacciarmi con il suo corpo. «Ogni scelta trae delle conseguenze, le tue, mia cara, portano solo e pura eccitazione.» Si inginocchia e allunga il braccio fino al comodino dove prende un preservativo che indossa con fretta. «Vorrei che tu sbagliassi sempre.» Un grugnito, un verso gutturale, accompagnano la sua spinta decisa e profonda che mi lascia senza respiro. Strabuzzò gli occhi e mi aggrappo alle sue spalle toniche e tatuate. Si, il suo corpo si può definire: opera d'arte. E non fa arte solo con le sue prestazioni, con i suoi muscoli definiti, ma fa arte con tutto se stesso. Ogni sua linea, ogni suo sguardo eccitato e deciso mentre affonda in me, è arte.

«Guardami.» E lo faccio. Osservo le sue iridi scure con attenzione, con devozione verso l'uomo che ho davanti. Le sue narici si dilatano quando le spinte aumentano facendomi fremere sotto di lui. Mi concedo a lui, alla sua bocca calda che accoglie con ardore il mio capezzolo turgido e dolorante e alle sue mani che accarezzano l'altro e giocando con esso strappandomi un gemito che provo a reprimere.

«Non farlo» impreca poi, facendomi sentire la mancanza della sua lingua. «Voglio sentire come godi grazie al mio tocco.»

Boccheggio in cerca di aria per riempire i miei polmoni, ma essa è l'ultima cosa ad entrare nella mia bocca, subito dopo la lingua di Jacob. «Mi inebrio del tuo sapore e del tuo odore. Vorrei non farti più uscire di qui.»

«Chi ti dice che io voglia farlo?» riesco a dire, dopo averlo fatto allontanare da me. Lo vedo, come il suo sguardo cambia e come si acciglia quando mi allontano completamente dal suo corpo.

«Perché...» prova a dire, con le mani in aria, ma non termina la frase perché il mio corpo è ancora una volta su di lui, ma da un'altra prospettiva. Le mie natiche sono rivolte verso di lui mentre, il mio corpo, è rivolto verso la tv spente che ci fa da riflesso e rivela una me dai capelli tutti arruffati e gonfi, ma scaccio via il pensiero a sentire le sue mani sui miei fianchi che mi accarezzano e mi sollevano fino a farmi sentire la sua punta pronta a darmi piacere.