34. Un abito speciale.

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Per quanto la verità possa fare schifo, talvolta, è la cosa migliore. Può ritorcersi contro, qualcuno potrebbe scagliarsi contro terzi e dare spettacolo, ma non è certo il caso il Megan, la quale non ha proferito parola da una settimana intera. Non una parola. E io vorrei tanto sapere cosa le passa per la mente, come Robert.

Abbiamo sbagliato, diamine, ma cosa ci è saltato in mente? Parlare così, nel bel mezzo del corridoio come se fosse la cosa più normale, oltretutto di discorsi così seri. Il padre scopa con Ella. Il padre. Ella. Che ribrezzo. Ma perché tutto questo, fa la morale al figlio sulle altre donne e lui ha ben pensato di farsi la nuora? Stento ancora a crederci.

Scrollo le spalle e mi lascio sfuggire un verso acuto. Quanto avrà sentito realmente Megan? Insomma, se avesse sentito tanto mi avrebbe già contattato, forse avrebbe anche già disdetto la prova, e forse... No basta, Grace smettila di pensarci intanto e concentrati sulla giornata di oggi.

L'appuntamento di oggi prevede una prima scelta, ma non abito da sposa, uno da damigella d'onore. Al telefono ho parlato con la madre, colei che si sposa, e mi ha confessato che la figlia sarebbe stata la dama più importante, e come tale, merita un abito perfetto.

Indosso un abito a costine bianco e lascio i capelli sciolti, ai piedi calzo un paio di stivali beige e come soprabito un cappotto dello stesso colore. Prima di uscire dalla camera applico il mascara per incurvare le ciglia e rendere deciso lo sguardo mentre sulle labbra un semplice gloss trasparente, dopo essermi specchiata ultima volta, prendo la borsa bianca ed esco dalla camera assicurandomi di non incontrare nessuno in mezzo al corridoio, potrebbe essere la mia fine. Letteralmente. Passo davanti alla stanza di Chloe in punta di piedi e, nonostante la porta sia socchiusa, da fuori sento solo un lieve russare che mi permette di svignarmela e raggiungere l'ascensore in fretta, giusto in tempo prima che le porte si chiudano.

Arrivo nell'atrio in pochi minuti dove trovo David dietro la scrivania. Lo saluto con un sorriso ed esco velocemente per poter raggiungere Starbucks. Non metto piede li dentro da un po', e lo ammetto, mi manca tanto l'aroma del caramello che si scioglie in bocca e si mischia al doppio espresso dolce grazie al cioccolato bianco fuso, era il mio buongiorno preferito fino a quando nella mia testa non si sono complicate troppe cose. I fratelli Martin.

Cammino lungo le 5th Avenue sorridendo troppo per i miei standard, ma ho una buona sensazione oggi. Sarà il cielo aperto o il desiderio di soddisfare qualcuno che non sia una sposa? Amo disegnare e sognare gli abiti bianchi, lunghi, pieni di decorazione ma amo altrettanto fantasticare su abiti eleganti, lunghi o corti che siano, di colori diversi in base al tema del matrimonio, l'unica cosa che mi manca? Creare un reparto uomo, ma forse questo... Rimango di sasso davanti al vetro di Starbucks, i pensieri che mi accompagnavano prima ora sono svaniti nel nulla lasciando solo la curiosità.

«Menomale che avevo un buon presentimento...» sbuffo, entrando dentro. Raggiungo il bancone in poche falcate e una ragazza dal sorriso smagliante mi serve prima di iniziare a preparare il mio Caramel Frappuccino. Chiudo gli occhi pregando tutti i santi di passare inosservata, di non attirare troppo l'attenzione dei due ragazzi intenti a parlare in fondo al locale. «Ti ringrazio», porgo una banconota alla ragazza e afferro il mio buongiorno voltandomi nella direzione opposta. «Disinvolta Grace, cammina piano...»

«Grace?»

Mi mordo il labbro inferiore e cerco di voltarmi piano e assumere un'aria sorpresa. «Guarda un po'...» sorrido, cercando di trattenermi. Mi ritrovo addosso non solo gli occhi di Robert ma anche di Jacob il quale non si risparmia una squadrata da capo a piede. «Questioni familiari?» Il maggiore annuisce senza togliermi gli occhi di dosso. Che tempismo, sempre perfetto.

«Io devo tornare al lavoro» annuncia Jacob, spezzando l'attimo imbarazzante. «Ti aggiorno Robert» da una pacca sulla schiena del fratello e mi raggiunge avvicinandosi al mio volto, trattengo il respiro sorpresa dal suo gesto e dal respiro caldo che sfiora il lobo. «Dovresti farti sentire più spesso, inizio a sentire la tua mancanza.»

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora