9. Blu notte.

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Guardo il mio riflesso sul grande specchio dell'atelier e passo le mani sulla lunghezza dell'abito in maglia che ho indossato stamattina. Osservo come il mio sguardo risulti spossato, come gli occhi siano incorniciati dalla parte colorata delle occhiaie, per non parlare dei capelli raccolti in una crocchia disordinata che aspettano di essere pettinati per l'evento di stasera.

Nonostante io sia felice, entusiasta e muoia dalla voglia di vedere Jacob qui fuori, la settimana appena trascorsa, è stata folle. Credo di non aver mai trascorso così tanto tempo qui dentro come nei giorni scorsi, ma non ero sola dato che c'era sempre anche Chloe che, con alte probabilità, oggi non metterà piedi qui dentro fino a stasera. Non la biasimo, potessi lo farei anch'io, ma il lavoro è sempre dietro l'angolo e nonostante io non segua sempre tutte le spose, mi piace partecipare almeno da lontano. Oggi però, ho lasciato praticamente mano libero alle ragazze dando loro la responsabilità mentre io, con il mio vestito, ce ne staremo chiuse in ufficio per rifinire gli ultimi dettagli.

Mia madre non ha fatto altro che urlare alle mie spalle durante gli ultimi due giorni a tal punto che sentivi solo lei e nessun altro. Ripeteva di continuo che dovevo uscire, che dovevo godermi l'aria fredda che tanto mi piace e che, forse, una nottata in camera di Jacob mi avrebbe aiutato, ma non potevo certo lasciare le cose a me. Vero?

Ecco, ci sono volte in cui penso che lei non capisca realmente cosa c'è dietro a tutto questo eppure, non molto tempo fa, era lei quella al mio posto. Era lei quella che sacrificava le domeniche insieme, quella che saltava i bruch perché doveva lavorare o colei che era praticamente assente per lunghe settimane, ma nessuno le ha mai impedito di farlo, di portare avanti la sua passione e professione, tutt'altro, l'abbiamo sempre incoraggiata e la sottoscritta si offriva come manichino per i vestiti più piccoli.

Ma ora, a distanza di qualche anno, sembra non capire più cosa c'è dietro ad ogni singolo abito e non ci sono solo io, ci sono altre persone che come me vogliono dare spazio alla loro creatività e alle loro doti, che trovano nella moda e nel cucito una vita di fuga, uno sfogo su cui riporre ogni problemi, noi non scriviamo diari o libri, non affoghiamo le pene nell'alcol, noi siamo preferiamo rinchiuderci qui dentro e creare, perché un solo sentimento, molte volte, può dare vita ad una collezione intera. Io ne sono la prova.

Accarezzo delicatamente il tessuto pregiato dell'abito posto su un manichino e mi soffermo su quello che dovrebbe essere il fianco. Ho deciso di creare un'arricciatura sul fianco destro, ma la farò a mano prendendo giusti due punti con ago e filo. Mi siedo accavallando le gambe e sposto il manichino più vicino a me per avere una visuale migliore poi, apro uno dei cassetti piccoli a sinistra ed estraggo un filo munito già di ago. A mia mamma non piace quando lo faccio, dice che potrei ferirmi da un momento all'altro, ma questo, me l'ha insegnato mia nonna a cui piaceva molto avere tutto pronto all'uso per le emergenze o per i piccoli dettagli dell'ultimo minuto.

Dopo aver tirato su la gonna del vestito, piego verso l'alto la stoffa che andrò ad arricciare, non ne prendo tanta, giusto per dare al vestito un'aria diversa e più dettagliata. Lo faccio con cura, con attenzione per non rovinare il duro lavoro che c'è dietro perché, trovare un vestito all'ultimo minuto, non è di certo il mio piano B. Passo l'ago con il filo più volte fino a fissarlo e resto sbalordita dal dettaglio creato così dal nulla con semplice ago e filo. Sarò onesta, guardandolo così nella sua semplicità, mi colpisce molto. Sono una persona che indossa per lo più abiti poco elaborati, con la stessa linea di cucitura, eccetto per quelle poche volte che mi concedo il lusso di uscire fuori dalle righe. A pensarci, sono questi i momenti in cui vorrei dire alle mie compagne di scuola che io, a differenza loro, sono riuscita in qualche modo ad evolvermi, ad uscire dal guscio infantile per entrare nell'età adulta e matura, ma loro?

«Scusami Grace, c'è tua mamma qui fuori che continua a chiedermi di te...»

«Arrivo subito, dammi due minuti.» Liz, con la sua coda alta e oscillante, chiude la porta silenziosamente lasciandomi il tempo richiesto. Sbuffo, riponendo l'orlo del vestito per terra per poi alzarmi e mettere apposto ciò che tenevo fra le mani. Mi prendo qualche secondo, nel silenzio più assoluto, per osservare ancora una volta, ciò che indosserò nel tardo pomeriggio dopo aver donato un po' di colorito al mio viso pallido e, soprattutto, dopo aver scelto un paio di decoltè da abbinare.  Semplice ma d'effetto, un abito elegante e sensuale che metterà in risalto me sotto ogni aspetto senza neanche dovermi sforzare. Ne ho creati di abiti su misura per me, per Chloe solo per provare e per mia madre, ho realizzato un abito rosso perfetto ma questo, per quanto il rosso sia il colore più proibito in assoluto, sicuramente saprà rendere giustizia all'occhio umano che scivolerà sulla mia figura fino a trattenere il respiro.

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