43. Siamo innamorate?

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Se qualcuno tempo fa mi avesse detto che un giorno avrei toccato il cielo con un dito, probabilmente avrei riso. Proprio come sto facendo adesso.

Non riesco ancora a credere a ciò che ha fatto Robert, benché dovessi immaginarlo, nella mia testa non volevo crederci. Dopo tutti questi mesi pensavo di non avere più un'opportunità, ero convinta che dopo tutto avrebbe scelto lei ed io l'avrei perso. Per sempre.

Sorrido ancora, appoggiando la fronte contro il bancone in marmo. L'odore del caffè invade le mie narici e lo stomaco brontola impaziente. Sento dei passi dietro di me e successivamente delle labbra si posano proprio dietro il mio collo, poco sotto l'attaccatura dei capelli. Quel contatto mi fa rabbrividire così, alzo la testa e mi giro.

«Buongiorno» sussurro, allacciando le braccia dietro al suo collo e tirandolo verso di me. «Pensavo fossi già uscito.»

«Senza darti il buongiorno? Mai.» Posa le labbra sulle mie e si lascia andare ad un bacio troppo spinto, tanto che mi ritrovo sul bancone senza rendermene conto. Tortura con i denti il mio labbro, sposa lo sgabello e prende posto in mezzo alle mie gambe. Per una volta sono alta quanto lui. Apro gli occhi solo quando si stacca del tutto e sposta l'attenzione sul collo e sulla clavicola. Tiro leggermente i capelli mentre lui mi morde e tira giù la spallina della sottoveste in raso che ho utilizzato per dormire e scopre una parte del seno.

«Aspetta» ansimo, «se si sveglia Chloe è la fine.» Nel frattempo con due dita stringe il capezzolo turgido e alza lo sguardo sulla mia espressione eccitata. Provo ad allontanarmi, ma l'unica cosa che riesco a fare, è a far aumentare il suo desiderio. Il luccichio che attraversa le sue iridi è chiaro, proprio come i suoi gesti.

«Non me ne frega niente. Oggi passerai tutta la giornata con lei, stasera non posso venire, e io ho bisogno di venire.» Mi alza velocemente e mi carica su una spalla. Pensavo succedesse solo nei romanzi, invece mi sbagliavo, perché adesso mi ritrovo a testa in giù con una visuale perfetta dei suoi glutei stretti nei boxer grigi. Gli do un piccolo schiaffo sulla natica e lui contraccambia con lo stesso gesto, solo più forte.

Una volta tornati in camera, mi fa scendere e, con il suo sguardo penetrante, studia i miei lineamenti. Abbasso lo sguardo sentendomi stranamente imbarazzata dalla sua radiografia, però penso di aver fatto peggio. Dalla stoffa del suo intimo riesco a vedere l'erezione pronta per essere liberata e accontentata, stringe talmente tanto da lasciare poco all'immaginazione ed io, incapace di alzare di nuovo lo sguardo nonostante lui mi richiami, passo la lingua sul labbro inferiore e mi inginocchio davanti ai suoi piedi. Sento l'eccitazione crescere, stringo le cosce cercando di alleviare quel desiderio per il momento e senza pensarci troppo tiro giù i suoi boxer. Ne segue la mia sottoveste che mi lascia completamente nuda ed esposta.

«Così sentirai meno la mia mancanza», soffio, proprio sulla punta umida della sua erezione. Porta una mano sui miei capelli nel momento in cui faccio scivolare la punta della lingua su tutta la lunghezza, più volte, poi decido che è l'ora di smetterla. La bocca accoglie gran parte di lui, della sua eccitazione, e non è intenzionata a lasciarla andare. Succhio e lecco accompagnando i gesti con la mano, Robert geme ed io aumento la pressione esercitata ma lascio che sia lui a decidere in parte. Con i miei capelli in mano, mi tiene ferma e si spinge dentro più velocemente. Porto le mani sotto il suo sedere e alzo lo sguardo verso il suo. Tiene gli occhi socchiusi, cerca di trattenersi ma io vorrei solo che si lasciasse andare.

Allontana la mia bocca di poco e respira a pieni polmoni senza mai interrompere il contratto visivo.

«Alzati piccola», dice con fiato corto. Mentre faccio ciò che mi ha chiesto, la sua mano si posa sul suo pene e si muove avanti e indietro lubrificando il suo sesso. Divarico le gambe, una volta in piedi, e appoggio le mani sul bordo del letto. Quasi gemo quando sento il suo respiro sul collo e il glande sfiorare ripetutamente le grandi labbra.

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora