40. Credi in noi?

1.5K 102 72
                                    

Dove sono?
Nella mia testa sento solo urla, addirittura lamenti e singhiozzi ma non capisco da dove provengano. Mi giro, muovo la testa a destra e sinistra ma non vedo nulla. Attorno a me non c'è nulla. Solo il vuoto.

Sono da sola? Com'è possibile?

«Robert?» lo chiamo ad alta voce, «dove sei?»

Mi ha forse lasciata da sola? No, non è possibile. Lui non lo farebbe mai... eppure non c'è nessuno. Sento freddo, il corpo viene pervaso da brividi lunghi e un senso d'angoscia si appropria di me.

Lui era con me. Noi due abbiamo dormito insieme, nel suo letto, ci siamo addormentati dopo esserci guardati negli occhi. Mi ha abbracciata poco dopo, sento ancora il suo profumo addosso e nell'aria. Perché lui non è qui?

Cammino nel buio più totale, davanti ai miei piedi riesco a percepire solo una luce bassa che indica una strada. Mi blocco e urlo un'altra volta il suo nome.

«È uno scherzo? Perché se è così, è pessimo!»

Inizia a girarmi la testa, quella piccola luce si spegne lasciandomi nuovamente sola. Non può succedere di nuovo. Non a me. Mi giro un'altra volta nella speranza di veder comparire qualcosa, ma nulla. Decido allora di sedermi, il pavimento freddo mi fa rabbrividire un'altra volta, tuttavia, questa volta sento una brutta sensazione addosso. Non mi piace per niente.

Alle mie spalle sento un rumore forte, talmente tanto da farmi trasalire. «Chi è?» Porto le braccia al petto e chiudo gli occhi. Forse è meglio far finta di niente, di solito funziona.

«Grace», sento una voce chiamarmi, è dolce e preoccupata, ma qui non c'è nessuno. «Piccola, ci sono io.»

No,no,no. È tutto nella mia testa.

«Apri gli occhi, sono qui.» Ma io non ci riesco. Non voglio aprire gli occhi, ho paura, e non riesco neanche a comunicarlo. «Forza» mi incita ancora la voce adesso più vicina.

«Dimmi chi sei...»

Una leggera risata rimbomba facendomi aumentare il battito cardiaco. È la stessa che un tempo mi faceva stare bene, riuscirei a riconoscerla anche dall'altra parte del mondo, se solo non provassi odio nei suoi confronti. Alzo le mani quanto basta per coprire le orecchie. Basta rumori. Basta voci.

«Tutto questo non può essere reale, tutto questo non può essere reale» ripeto, a bassa voce, per non farmi sentire. «Tieni duro.»

«Mia dolce ingenua, è inutile che ci provi...» Ora lo sento, è qui con me, anche lui circondato dal buio della stanza. Probabilmente è un bene, se io non lo vedo allora lui non vede me. Almeno è ciò che spero. «Non farti pregare, sai benissimo quanto odi farlo

Schiaccio ancora di più le mani finché non sento quella voce ovattata, e nella mia testa continuo a ripetermi di non ascoltarla: io non devo aprire gli occhi.

«Mi fai tanto ridere, sai? Lo vedo che ci provi, stai sprecando molta energia dietro a me, dietro a qualcosa che non vincerai mai. Lo apprezzo, questo vuol dire che ancora mi pensi, ma non deve andare così.» Alle mie spalle sento un soffio caldo e la paura ha la meglio su di me. Non riesco a crederci, non voglio neanche farlo. Il suo fiato sta solleticando l'attaccatura dei miei capelli. È qui. Perché? Deglutisco il nulla e provo a tenere duro, ma sto tremando da capo piede, gli occhi si riempiono di lacrime e rischiano di farmi finire nei guai. Io non voglio questo.

«Vai via, per favore.» Non so se l'ho detto ad alta voce, non sono sicura di aver aperto la bocca e forse l'ho solo pensato. Purtroppo non è così e la sua risposta ne è la conferma.

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora