GALERIASPIRIT.3DM

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2020年 11月 19日,
ore 04:58.


kaoru riaprì gli occhi in preda al dolore. la schiena martellava con insistenza e trascinava il senso di fastidio fino al basso ventre: non aveva mai provato una sensazione tanto sgradevole, non così lucida né palpabile.

l'omega indossava una maglia blu a quadri azzurri e rossi, un indumento con cui non aveva la minima familiarità. oltre a ciò, giaceva su un letto sconosciuto, esattamente come il resto della camera. aveva voglia di mettersi in piedi e capire cosa fosse successo, ma il dolore lo costringeva a rivalutare qualsiasi decisione presa.

"sei sveglio?" l'architetto prese posto sul letto.

il ventenne aggrottò le sopracciglia e mostrò apertamente di essere confuso dai toni confidenziali del supervisore: questi indossava un pantalone con la stessa identica fantasia scozzese. era evidente che fosse la metà del pigiama che l'altro aveva addosso. il moro scosse il viso e fece una smorfia.

"mi sono addormentato? dev'essere stato noioso."

il biondo sorrideva ai commenti altrui, li trovava simpatici, a tratti orgogliosi. non gli dispiacevano.

"eh no, sei svenuto... devo aver esagerato."

"certo... dove sono le mie mutande? perché non indosso niente qui sotto? che hai fatto mentre dormivo?"

"wow," l'uomo riprese a sorridere "hai energia da vendere. le tue mutande sono sulla sedia. puoi rimettertele quando preferisci."

"... e che hai fatto mentre dormivo?" ripeté il moro.

"ti ho ripulito... ti ho portato in camera mia e ti ho messo la maglia. dovresti ringraziarmi."

"non saprei." kaoru arrossì.

"preferivi che ti lasciassi sporco, nudo, disteso sul divano? la prossima volta farò così."

"la prossima volta?" il giovane si sentiva a disagio "non ci sarà nessuna prossima volta. è stato un momento di sfogo per entrambi."

"però tu mi piaci."

"anche perché non ha senso che due persone come me e te abbiano una qualche intesa."

"... mi piaci." tōma insisteva.

"... non c'è bisogno di ripetere. siamo troppo diversi. sei il mio tutor, non ha senso. e poi ci sono tante ragazze che fantasticano su di te."

l'alfa corrugò la fronte, poi scosse il capo. si chinò sulla figura distesa e la riempì di baci sulle labbra, sulla fronte e sulle guance ancora rosee. voleva dimostrare al più minuto quanto preso fosse dal suo aspetto, dal suo atteggiamento a tratti freddo e perfino dalla testardaggine che ostentava senza alcun riguardo nei propri confronti.

"kaoru... mi piaci. non mi interessano le altre."

"... a te piacciono le donne."

"scherzi?"

"e poi non ti ho ancora dato il permesso di chiamarmi per nome, quindi non farlo."

"cambi discorso?" purtroppo per l'omega, tōma continuava a farsi divertire dalle risposte vaghe.

"ho una domanda..." farfugliò il giovane, mutando improvvisamente atteggiamento.

il biondo rimase in silenzio per qualche istante, poi gli fece un gesto con la mano, lo voleva esortare a continuare. lo sguardo del più minuto pareva serio, quindi l'architetto si ricompose.

"se non hai una ragazza, chi è che ti prepara il pranzo?"

"... cosa?"

"insomma, lo sai, all'inizio... portavi spesso un bentō. credevo lo facesse la tua ragazza."

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