NORDLBB.SAT

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2020年 12月 05日,
ore 17:54.


kyōko giaceva sul letto di casa, con un post-it e una penna tra le mani; aveva ricevuto qualche giorno di ferie da trascorrere in totale libertà, motivo per cui decise di raggiungere yua negli stati uniti. la beta annotava le informazioni necessarie per andare all'estero e valutava assieme a kaoru quale fosse la compagnia migliore con cui intraprendere il viaggio.

"credo che una valga l'altra." pronunciò l'omega, reggendo il telefono con la spalla.

"ma che dici? dai, aiutami per bene."

"ma non ho mai viaggiato fuori dal giappone, sai perfettamente che non posso aiutarti. kōtarō potrebbe darti consigli più utili."

"voglio parlare con te! non ci sentiamo mai, non mi dici nemmeno che succede nella tua vita..."

"non succede niente." il giovane alzò gli occhi al cielo e sbuffò "studio e lavoro. lo sai."

la donna si mise in piedi e raggiunse la cucina per prendere dell'acqua da bere. il suo fratellino era fin troppo silenzioso per essere preso esclusivamente dai doveri; sapeva bene che kaoru trovava complicato aprirsi, era conscia del fatto che le sue esperienze fossero personali e che gli causassero imbarazzo o, addirittura, vergogna; eppure condividerne una avrebbe reso kyōko un po' più tranquilla.

"e come sta yua?" lo studente cambiò argomento senza troppi sforzi.

"bene, bene. sai già che vive lì da qualche mese... e devo dire stiamo iniziando ad abituarci alla distanza. ci sentiamo al telefono ogni giorno, però non è proprio la stessa cosa."

la mora non aveva ancora annunciato il suo fidanzamento con l'alfa, quindi si trovava in difficoltà ogni volta che un membro della famiglia le chiedeva come stesse la ragazza. il momento giusto tardava ad arrivare e, assieme a esso, il coraggio di farsi avanti.

"presto sarete insieme." il giovane sceglieva cosa indossare per la cena della sera con l'architetto.

"ti devo dire che non vedo l'ora. sono paziente e comprensiva, ma ho anche dei bisogni... diciamo così. ora puoi dirmi cosa stai facendo?"

"in che senso?

"sento che vai avanti e indietro..."

"ah. sto cercando dei vestiti."

"stasera esci?" kyōko procedeva cauta con le domande, sapeva che il fratello aveva molta difficoltà a rispondere.

"mmh."

"interessante... immagino con masaru."

"no." kaoru sospirò "è una cena di lavoro."

"lavoro?" la mora fece una smorfia "quindi non esci con nessun ragazzo? nessun amico? nessuna persona conosciuta all'università?"

"sai bene che non ho tempo per queste cose."

"ma come siamo antipatici." farfugliò la donna "non c'è nulla di male nel frequentare qualcuno. la socialità è fondamentale in questa società; se vuoi diventare importante, devi costruire delle relazioni. devi aprirti al mondo."

"va bene, mammina. grazie per i preziosi consigli, adesso devo andare. metti giù tu."

"vabbè... divertiti stasera, d'accordo? socializza."

"sì, sì... ciao."

il cellulare del ventenne finì istantaneamente sul lettone della camera; allo stesso modo i vestiti che indossava ricoprirono varie aree del lucido pavimento: era ora di farsi una doccia.

ore 22:17.

tōma, seduto in macchina con la più tranquilla delle espressioni, osservava kaoru, gli carezzava la testa e si godeva la pioggiarellina che picchiava sulla bmw scura. lo studente aveva bevuto e appariva leggermente confuso, ma nulla di troppo poco tollerabile.

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