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2020年 09月 18日,
ore 18:10.


shun aveva dei lunghi capelli color argento, curati e luminosi: era difficile non invidiare una chioma così folta. masaru glieli osservava spesso, li sfiorava e si beava del bel profumo che emanavano. ormai era diventato il suo passatempo preferito in presenza del più grande, non lo nascondeva.

"ti sei distratto di nuovo. sto parlando con il muro?" chiese il ragazzo.

"... i tuoi capelli sono splendidi." rispose il castano "profumati e ben tenuti."

"visto che hai tutto questo tempo per pensare alle stupidaggini, voglio immaginare che tu sia pronto per l'esame della prossima settimana e che il mio aiuto non sia più necessario."

masaru schiuse le labbra e aggrottò la fronte; in genere studiava molto, ma aveva tralasciato qualche argomento di proposito così da poter passare qualche ora in più in compagnia del suo adorato tutor, shun.

il castano aveva iniziato ad usare quel trucchetto qualche mese prima, dopo aver incontrato il più grande. se ne era innamorato a prima vista e da allora aveva deciso di fare il possibile per stargli accanto. il piano sembrava funzionare e il suo rapporto con shun, sebbene non fosse variato molto — praticamente per nulla — era abbastanza interessante.

"rimani... continua a spiegare. non mi distraggo più." disse, mettendo su un broncio imbarazzante.

il castano si perse brevemente negli occhi color pece dell'altro, poi gli sorrise e con un gesto teatrale, un po' come la sua personalità, gli chiese ancora una volta di proseguire.

a masaru piacevano gli uomini, era chiaro.

lo aveva scoperto al secondo anno delle scuole medie, in gita scolastica. ebbe la prima cotta per uno dei suoi compagnetti più grandi, uno di quelli carismatici e bravi sotto tanti aspetti. questo perché, oltre ad essere attratto dai ragazzi, masaru aveva una passione per le persone intelligenti e caparbie. aveva avuto relazioni solo con i primi della classe, giovani appartenenti a famiglie elitarie, esponenti di spicco dei comitati studenteschi. questi rapporti, però, terminavano quasi subito a causa dello scarso interesse da parte degli altri. era difficile trovare qualcuno che ricambiasse l'amore che il giovane era pronto a offrire.

oltre a ciò, l'unica persona con cui aveva avuto modo di parlare era il cugino, kaoru, con cui condivideva gusti e sessualità. l'omega, infatti, consapevole di tutte le disastrose relazioni del cugino, era sempre pronto a consolarlo nei momenti di bisogno e a farlo bere quando smettere di pensare diventava particolarmente complicato.

shun, il suo senpai più grande di quattro anni, era la nuova entusiasmante cotta che masaru vantava sia all'università che davanti al cugino. si trattava di un ragazzo di buona famiglia, un beta, proprio come il castano, molto elegante e sofisticato, intelligente e spiritoso; era uno dei migliori studenti alla facoltà di medicina, il tipo di persona che spesso si concedeva di aiutare chi era in difficoltà.

shun era in genere riservato, di poche parole, ma, quando spiegava qualcosa o ripeteva dei concetti, qualunque fosse l'ambito, riusciva a mostrare tutto il suo fascino. acquisiva una lieve sfumatura estroversa che a masaru non dispiaceva.

"è tutto, kobayashi." concluse il beta dalla lunga chioma.

"eccezionale, come sempre. se fossi una portata, chiederei il bis."

"non so dove hai imparato a dire questa roba ma è meglio smettere, fidati. mi sono venuti i brividi."

il beta dalla chioma argentea era felice d'essere d'aiuto, sapere di avere utilità lo compiaceva e lo incoraggiava a migliorarsi. sebbene fosse impeccabile sotto numerosi aspetti, il ragazzo non aveva molta autostima ed era incline a pensare di non avere particolari capacità. spesso inoltre si sentiva meno abile del fratello e del cugino, che in genere venivano lodati dalla famiglia in quanto ormai indipendenti a tutti gli effetti.

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