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2020年 11月 18日,
ore 19:10.


la pioggia ormai cadeva su tutto il giappone, minacciava di portare malanni e di bloccare le strade. tirava un vento gravoso che non si sentiva da tempo. la gente credeva che fosse colpa dello smog, ma qualcuno di più informato sapeva che fosse tutta un'enorme reazione climatica. le mezze stagioni andavano assottigliandosi per lasciare spazio ai periodi dell'anno più imponenti: estati roventi e umide, inverni freddi e particolarmente pesanti.

lo studio satō era ormai chiuso, le luci erano spente e i sistemi di allarme tutti attivati. il fine settimana, a causa del meteo, sarebbe stato sconvolgente. molti apprendisti avrebbero dovuto rinunciare a rapide gite fuori porta. kaoru, che era in macchina con l'architetto ishikawa, si impose di trascorrere il sabato a leggere e a studiare. aveva perso fin troppo tempo dietro le richieste dell'alfa, quindi era consapevole di dover recuperare le lezioni.

"... perdonami, avrei dovuto portarti direttamente a casa." tōma avanzava nel traffico con cautela.

"nessun problema." rispose il giovane.

l'architetto aveva chiesto al ragazzo di aiutarlo a smontare e rimontare un modello creato in ufficio. kaoru, inoltre, aveva bisogno di fare qualche fotografia per conservare alcuni dettagli importanti utilizzati al momento dell'assemblaggio dei componenti. ciò che supervisore e apprendista non avevano previsto, però, era l'arrivo della catastrofe climatica che da qualche ora teneva in ostaggio ogni cittadino della prefettura.

i due raggiunsero l'abitazione dell'alfa con qualche difficoltà. kaoru era completamente bagnato a causa dell'abbigliamento leggero, ma non si lamentava più del dovuto. aveva un senso del dovere piuttosto percettibile e per questo motivo si assicurò fino alla fine che il plastico dell'uomo raggiungesse il suo enorme attico senza subire danni.

"ti preparo il bagno." pronunciò il maggiore, dopo aver visto le condizioni in cui si trovava il suo apprendista.

"non serve... mi basta tornare a casa."

"con questo diluvio? rischiamo di rimanere bloccati da qualche parte e onestamente non mi va. non mi fraintendere, ma preferirei che aspettassimo."

"... ah." kaoru sospirò "beh, va bene."

il biondo invitò l'altro a fare come se fosse a casa propria. poi prese posto sul divano e pensò a cosa arrangiare per cena, anche perché era passato del tempo dall'ultima volta che aveva cucinato per qualcuno. non sapeva cosa potesse piacere al suo gradito ospite, ma qualcosa gli faceva pensare che avrebbe mangiato tutto senza fare storie.

"senpai..." il moro uscì dal bagno dopo una decina di minuti "posso mettere i miei vestiti in lavatrice? terrò l'accappatoio fino a quando non saranno puliti."

"guarda che puoi anche indossare il pigiama che ti ho lasciato sulla mensola." l'alfa era confuso.

"non ti offendere, preferisco rimettermi le mie cose. ah, grazie per avermi fatto usare il bagno."

"figurati..."

tōma sorrise all'atteggiamento timido di kaoru, perché sapeva che era ancora parecchio diffidente. cedette il posto sul divano al giovane, successivamente si chiuse in bagno e si prese il tempo di lavarsi e mettersi in abiti più comodi.

i due faticavano a trovare un argomento di cui parlare, la conversazione si chiudeva dopo pochi istanti e li abbandonava a ondate di silenzio. seppur padroni di personalità opposte, avevano pareri simili e compatibili linee di pensiero.

"hai davvero tanti libri." sibilò kaoru, dopo aver visto il maggiore rientrare in salotto.

"vero... leggo abbastanza. molti di quelli che vedi lì sono manuali di architettura, alcuni li utilizzavo all'università, sono interessanti."

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