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2021年 03月 19日,
ore 16:38.


due mani intrecciate perse in mezzo a tanta gente, raggi di sole che perforavano le nuvole e cantilene che decoravano l'atmosfera gioiosa del parco divertimenti: shun non desiderava altro. in una giornata così tranquilla e spensierata, dove né esami né preoccupazioni universitarie avrebbero potuto appesantire le menti dei due aspiranti medici, nulla sarebbe andato storto.

masaru rubava lo zucchero filato all'altro, ma poi si scusava e sfoggiava il più bello dei suoi sorrisi nella speranza di non farsi rimproverare. shun, che difficilmente rinunciava al cibo, non poteva far altro che arrendersi e perdonare il castano.

"voglio andare al cinema, stasera." disse il beta dalla lunga chioma.

"mi piacerebbe, ma ho promesso a mio cugino che avrei passato del tempo con lui... dice che lo trascuro, gioca a fare il ragazzino ferito, come se non si fosse mai comportato allo stesso modo."

"oh... sento puzza di litigi."

"nulla di pesante. è solo che, da quando sta con l'architetto, pensa meno e parla di più. sotto certi aspetti ne sono contento, sotto altri assolutamente no. e se vogliamo dirla tutta... l'amore non fa per lui."

"sei severo, masaru. pensavo che foste come fratelli..." shun fece una pausa drammatica, pensata "ma dimmi un po', com'è il suo tipo?"

il castano assottigliò lo sguardo, poi schiuse le labbra; il viso genuino del maggiore lo confondeva, ma non abbastanza da continuare a pensare che la domanda fosse stata posta per scherzare, ridere di una situazione evidente. eppure, quando shun decise di ripetersi, il ventunenne notò che qualcosa non andava.

"ormai lo avrai capito... no?" chiese incauto.

"cosa?" il beta dalla chioma argentea non capiva cosa fosse fuori posto "non ti seguo."

"davvero non sai chi è il ragazzo di mio cugino? non ne hai veramente idea?"

"perché dovrei saperlo? non lo conosco nemmeno... è qualcuno che ho incontrato anch'io?"

a quel punto masaru sorrideva e basta, trovava adorabile il modo curioso con cui shun si interrogava. pensare che fosse all'oscuro di una cosa così tanto importante lo faceva riflettere. si chiedeva se l'architetto avesse veramente mai parlato di kaoru; se gli avesse rivolto pensieri, commenti, in presenza dei parenti. era anche vero che il castano non aveva mai avuto l'occasione di incontrare il cugino e la sua metà assieme, ma era certo che tōma ishikawa fosse il centro assoluto dei pensieri dell'omega.

"... wow."

"se non me lo dici, come faccio a saperlo? dai."

"hai ragione." il più alto non perse tempo a riempire di baci il proprio ragazzo, alcuni sul viso, altri sulle labbra. tutti dolci e fugaci.

"... ci guardano, masaru."

"stavo cercando di non pensarci." si schiarì la gola "... ad ogni modo la risposta esatta è: tuo cugino."

"la risposta a cosa?" shun si era perso.

"la risposta a tutti i dubbi! tuo cugino." il ragazzo si sentiva come un detective di fronte ad un mistero risolto, eppure il maggiore continuava a privarlo delle soddisfazioni che voleva avere.

dopo essersi raccolto i capelli in una coda ordinata, il laureando si prese del tempo per dare un senso alle parole altrui. quei baci lo avevano distratto, gli avevano tolto ogni certezza, ragion per cui gli era complicato anche solo parlare.

"... mio cugino..." pronunciò masaru, scandendo ogni sillaba "frequenta... tuo cugino."

"cosa?" il beta era sconvolto. si chiedeva se il compagno avesse battuto la testa.

"non ti ha detto nulla? insomma, mio cugino mi ha fatto nome e cognome, mi ha parlato del rapporto altalenante che ha avuto con questo... con... lui. e niente, facendo due più due, ho capito che kaoru sta frequentando l'architetto tōma ishikawa... che ovviamente è molto più grande di lui, che ovviamente è un alfa, che ovviamente sembra anteporre il lavoro a qualsiasi cosa."

"incredibile..." shun percepiva che masaru fosse a disagio a parlare di tōma, ma non capiva il motivo, così si prese del tempo per elaborare ogni informazione, poi si decise a riaprir bocca "il mondo è piccolo... ed è anche strano. ammetto di aver sentito parlare di un ragazzo per cui tōma stava perdendo la testa. sai, mio cugino non si è mai interessato agli uomini, quindi all'inizio pensavo che volesse divertirsi."

"... mi auguro che non sia così."

"ti assicuro che è molto preso. non siamo mai scesi nel dettaglio, ma ho visto una foto di tōma assieme al suo ragazzo... so che è un omega, uno studente di architettura molto particolare. ma per... per caso hai una foto?"

masaru alzò gli occhi al cielo: sapere che il biondo faceva sul serio lo infastidiva, anche se al contempo lo metteva nella condizione di rilassarsi e abbassare la guardia. tirò fuori dalla tasca il terminale, poi recuperò una delle numerose foto che aveva scattato di nascosto al cugino e la mostrò al compagno.

"oh..." pronunciò shun "è proprio lui. avevi... ragione. non so cosa dire, è interessante sapere che è facile andare d'accordo tra le nostre famiglie, no? sono molto contento."

"l'atteggiamento di tuo cugino non mi fa impazzire, i suoi primi approcci verso kaoru sono stati pessimi... ed è per questo che non ho sviluppato particolari simpatie, ma immagino che tu lo sappia. e, innamorato o meno, sono venuto a sapere che ultimamente evita kaoru." il castano voleva che la situazione rimanesse privata, ma sperava anche che shun potesse aiutarlo a capire cosa non andava, perché i due erano distanti, ma soprattutto il motivo per cui l'architetto allontanava l'omega.

"ti sta antipatico, vero? posso capirlo. è un alfa... e poi a volte è davvero intransigente." il più minuto voleva accendersi una sigaretta, ma si astenne per non infastidire masaru "spesso si chiude in sé e rimane in silenzio nella speranza che si risolva tutto senza un diretto intervento. è stato così anche quando la sua ex l'ha tradito con il suo migliore amico. lui... ha finto di non vedere, ha temporeggiato, ma poi si è ritrovato a fronteggiare la realtà, il dolore e la tristezza. so che non posso difenderlo ogni volta, anche perché è perfettamente capace di essere in torto, ma... penso solo che quei due debbano parlare."

le considerazioni del beta dalla lunga chioma lasciarono il castano senza parole. questi, per quanto preferisse trovare difetti da appioppare al biondo, si era ritrovato quasi a compatirlo, se non a provarne pena. rimase in silenzio e annuì con il capo, così da far intuire al proprio partner di aver ascoltato e custodito le sue parole.

"... ti sei mangiato tutto lo zucchero filato?" shun riprese a parlare dopo qualche istante.

"cosa? ah... beh..."

"adesso ti alzi e me lo compri di nuovo."

"... corro."

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