MGMGRANDM.DXB

12 2 0
                                    

2021年 02月 24日,
ore 12:13.


shiro giunse in ufficio circa diciassette minuti prima dell'inizio del proprio turno. adagiò la valigetta sulla superficie piana della scrivania, poi tirò fuori tutti gli strumenti con cui lavorava.

ancor prima di realizzare di essere in presenza di qualcun altro, il giovane designer sospirò; sentiva che qualcosa era fuori posto e che, pur avendo la migliore delle intenzioni, la giornata si prospettava noiosa. cercò di prendere le distanze dalle sensazioni negative, poi si decise a sollevare il capo in direzione della porta. lì, appostato al di fuori dell'ufficio, si trovava l'architetto takahashi. questi era furioso in volto, determinato e infastidito al contempo. era ancora alla ricerca dell'emozione giusta, quella con cui intendeva affrontare il ragazzo con cui credeva di aver stabilito un buon rapporto.

"... e buongiorno a te." farfugliò shiro, vedendo l'alfa entrare a passo adirato.

"dobbiamo parlare, ishikawa."

"certo... dimmi pure!" il beta distolse lo sguardo poco dopo, ascoltava il maggiore, ma provava anche a portarsi avanti con il lavoro, con le consulenze che avrebbe dovuto fare. c'erano clienti da ricontattare, spazi da progettare, più e più volte, fino a raggiungere la perfezione.

"perché non mi hai detto che tuo cugino sta frequentando quell'omega?" l'uomo si sedette sulla poltroncina collocata di fronte alla scrivania, proprio come un cliente qualsiasi, poi adagiò le spalle contro lo schienale imbottito.

"ecco..." shiro sospirò, poi riprese a guardare il trentenne "non so come dirtelo senza offenderti, ma... non sono affari miei. mio cugino è libero di fare ciò che crede con la sua vita."

"avresti potuto dirmelo invece di fingere di non saperne niente. era così difficile? non credo."

"... non sono affari miei. ti ho detto quello che pensavo, ossia la verità: hai già messo a disagio quel ragazzo, quindi è inutile continuare a dargli un motivo per scappare da questo studio."

"devo ripetermi?"

"stai esagerando... è solo un ragazzo, non cambia nulla, il mondo va avanti e noi dobbiamo lavorare. quindi, per favore, smettiamola." il beta si era pentito di essere arrivato prima.

"a me, però, infastidisce la facilità con cui l'architetto ishikawa ottiene tutto ciò che vuole."

"... penso solo che siamo tutti abbastanza maturi per andare al di là di questa situazione. trovati un altro omega da importunare. l'architetto satō ha chiesto a mio cugino di rendersi un docente impeccabile agli occhi di quel ragazzo. quel testone sarà orgoglioso, ma ha sempre dato il meglio di sé ed è per questo che è il preferito dello studio, è per questo che attira la gente a sé... e magari è anche per questo che l'apprendista se ne è invaghito. non mi sembra così assurdo."

"tu mi vedi esattamente come tōma, vero? esagerato, prepotente, tiranno. pensavo che andassimo d'accordo... e non so per quale assurdo motivo. credo di averti sopravvalutato." l'alfa si mise nuovamente in piedi, lasciò l'ufficio del designer senza pretese, chiudendo la porta.

il beta corrugò il viso in un'espressione contrariata e ferita. non aveva mai tenuto in considerazione ciò che l'alfa pensava di sé, anche perché temeva di entrare nelle sue grazie, ricevere i suoi sorrisi, sentire le sue storie. il venticinquenne si augurava di mantenere le distanze il più possibile, nella speranza di non riporre fiducia nell'altro, con l'obiettivo di non lasciarsi sedurre dalle espressioni che l'uomo usava per ammaliare chiunque avesse intorno.

in sintesi, shiro si era convinto che fosse più utile fornire consigli e chiacchiere, credeva che ascoltare storie e pensieri maliziosi dell'architetto fosse un modo per cambiare idea, scoraggiarsi e abbandonare ciò che di lui trovava ammirevole. il beta dalla chioma bianca non aveva voglia di alimentare un sentimento inutile, specialmente se il destinatario era pronto a giocarci, manipolarlo e gettarlo a proprio piacimento. si pentì quasi di non essere stato onesto, ma, pur realizzando di non aver colpe, pensava di aver distrutto il filo con cui alimentava quel rapporto ambiguo, il sentimento non corrisposto che cercava anche di distruggere.


ore 13:51.

PERSPECTIVE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora