capitolo 1

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Spagna, vent'anni dopo.

Il caldo sole di giugno riscaldava l'allegra cittadina di Santa Helena, dove gli abitanti si apprestavano a mettere in merce i prodotti più succosi e le stoffe più pregiate. Nel paesino era giunta un'importante notizia: i signori Martinez, proprietari della maggior parte dei latifondi presenti nella provincia, tornavano a Santa Helena dopo aver passato vari anni all'estero. Questa novità fu motivo di gioia per alcuni e di lamentele per altri, come i marinai dell'Habanera.

"Ehi Jack, hai sentito? Tornano i padroni" disse Paul, bevendo un bicchiere di whisky. Paul era un uomo sulla cinquantina, biondo e con due piccoli occhi azzurri.

"Già, e stavolta portano anche i rinforzi: i loro figli"

"Gira voce che il Signor Martinez vorrebbe combinare un matrimonio tra suo figlio e la figlia di una delle famiglie più facoltose della capitale" aggiunse il vagabondo Mark, un amico di vecchia data dei marinai.

"Cosa brontolate voi tutti? " chiese Mary pulendo un bicchiere di vetro.

"Di quanto tu sia ancora bella nonostante l'età" disse Jack sghignazzando.

"Ma smettila!"

"A proposito di bellezza, dov'è Aurora?" chiese un ragazzino che stava ascoltando la conversazione.

"Sai bene com'è, sempre in giro per la foresta o per il villaggio. È uno spirito libero" affermò fiera Mary.

"Buongiorno!" si sentì improvvisamente una voce squillante e femminile. Gli uomini si voltarono e sorrisero.

"Aurora! Sempre con un libro in mano, eh?" disse Jack guardando il libro che la ragazza portava tra le braccia. La fanciulla annuì con la testa e sorrise.

"Sapete verso che ora tornerà José? "

chiese entusiasta la ragazza, poggiando il libro sul bancone.

"Verso..." cominciò a proferir parola Paul, ma venne interrotto.

"Mary, servimi un bel bicchiere di rum! Sono tornato!" disse una voce matura e profonda. Aurora si girò di scatto e sorrise raggiante nel vedere colui che per lei era come un padre: José.

Corse veloce e si buttò fra le sue braccia.

"Aurora! Bambina mia, come stai? Ma fatti vedere.. sei bellissima!" esclamò felice José.

"Anche tu Josè! Com'è andato il viaggio? È da sei mesi che non ci vediamo.. mi sei mancato tanto" disse Aurora abbracciandolo.

"Andiamo Aurora.. sai che non sono un tipo che si lascia trasportare dalle emozioni.. " disse Josè imbarazzato sedendosi su uno sgabello.

Mary lo guardò con un luccichio negli occhi, e quando Josè la vide, lei abbassò di colpo lo sguardo.

"Aurora.. per favore, và al villaggio a comprare alcune cose, mi servono per cucinare il pranzo" disse Mary riempiendo un bicchiere per Josè.

"Ma io..."

"Aurora, fà come ti dice, avremo tutto il tempo per parlare " la convinse Josè. Aurora alzò gli occhi al cielo e fece come gli era stato ordinato.

"È cresciuta la nostra bambina, non è vero?" disse Jack.

"Già, è ormai una donna.."

"Se la vedessi! Passa tutto il giorno con un libro o in giro per la foresta. È una ragazza molto curiosa e istruita. Questo è anche merito tuo" disse Jack dandogli una gomitata.

"È lei che è speciale. Mi chiedo solo che vita avrebbe avuto con la sua vera famiglia" rispose José nostalgico. Jack gli diede una pacca sulla spalla e non rispose.

Nel villaggio, nel frattempo, un calesse percorre le vie di Santa Helena.

"Guarda, caro! In lontananza si intravede la nostra villa!" esclamò la signora Beatrice Martinez. Il signor Martinez si toccò i baffi e non rispose.

"E tu Juan? Che ne pensi del nostro ritorno a Santa Helena? " chiese il signor Martinez a suo figlio.

Il ragazzo lo guardò torvo.

"Davvero vi importa? No, perciò padre vi pregherei di non rivolgermi la parola per questioni futili" disse questo scocciato guardando dritto davanti a sé.. La gente guardava il calesse ammirata e meravigliata per il grande lusso.

Improvvisamente il cocchiere fermò l'andare dei cavalli.

"Ehi! Ma cosa succede?" chiese il signor Martinez, il cui nome era Salvador.

"Ma siete impazzito! Andare con questa velocità per questi viali? Ma non vedete la gente?" urlava una ragazza inginocchiata vicino ad una bambina spaventata. Juan curioso scese dal calesse, assieme a suo padre.

"Che succede?" chiese quest'ultimo alla ragazza.

"Il vostro calesse stava per travolgere questa bambina! "

"Ascolta ragazzina modera i toni! Inoltre questa bambina non ha nemmeno un graffio perciò eviterei di polemizzare."

La ragazza fulminò con lo sguardo il ricco signore. Juan osservò divertito la scena: nessuno osava affrontare suo padre, apparte lui, e vedere quella ragazza così audace gli creava un senso di simpatia e ammirazione nei suoi confronti.

"Aurora! Lascia perdere, non è successo nulla" disse spaventata dai ricchi signori la madre della bambina, che prese in braccio e portò via.

Aurora si arrese e voltò le spalle ai signori dirigendosi verso il panificio.

"Ragazzina! Come osi voltare le spalle ai tuoi signori? Chiedi scusa!" ordinò la signora Beatrice. Juan guardò incredulo la madre: di solito in società era vanitosa e presuntuosa, ma di certo non se la prendeva con la gente umile, almeno in sua presenza.

"Come dite?! Non lo farò mai! Voi non siete i miei padroni!" sentenziò la ragazza. Il signor Salvador afferrò il braccio di Aurora.

"Ascoltatemi tutti! Noi Martinez non siamo di certo tornati per un periodo di villeggiatura. Possediamo finalmente tutti gli appezzamenti di terra della regione perciò, il vostro lavoro e la vostra vita dipendono da noi! Quindi eviterei discussioni con i vostri padroni" urlò a gran voce gettando infine la ragazza a terra, che lo guardò con odio. Juan la osservava dispiaciuto, ma in fondo per lui era una semplice contadinella. Aurora si rialzò fiera e si allontanò ferita nell'orgoglio.

La nobile famiglia tornò sul calesse e riprese il viaggio.

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