Capitolo 47

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Santa Helena non era cambiata minimamente. Vi erano più negozi e saloni, ovviamente, ma la gente era sempre umile e modesta. Aurora guardava, attraverso il finestrino della carrozza, il paesaggio che la circondava: la fitta vegetazione, ormai priva di foglie, il terreno arido e il piccolo laghetto dove si nascondeva quando era una ragazzina. Sorrise nostalgica e riportò lo sguardo su suo figlio, che dormiva con la testa appoggiata sulle sue gambe. Gli accarezzò i capelli e pensò se era il caso di fidarsi nuovamente di Juan. Era ferita, rimasta delusa da lui, ma.. Eneas non poteva soffrire a causa dei loro errori. Lei era cresciuta senza genitori, e ricordava benissimo quanto soffriva quando i bambini dell'istituto in cui andava, parlavano con orgoglio della propria famiglia. Certo, considerava Mary e José come dei genitori, ma non era la stessa cosa.
Quando la carrozza si fermò davanti alla villa, prese Eneas in braccio e lo condusse nella stanza per farlo dormire beatamente.
Andò in cucina, dove Carmen stava preparando il pranzo.

"Aurora, sei tornata. Hai bisogno di qualcosa?" chiese la donna gentile.

"Sì. .avrei bisogno di un consiglio"

"Dimmi pure"

"Ecco..secondo te sono una cattiva madre?"

Carmen sbarrò gli occhi.

"Ma certo che no, come ti viene in mente? Daresti la vita per il tuo bambino, gli dedichi tutta te stessa, cos' altro potrebbe volere di più il piccolo Eneas? "

"Suo padre" disse Aurora chinando lo sguardo.

"L'hai rivisto, non è vero?"

Aurora annuì.

"Ti confesso, Carmen, che molte volte vorrei che Eneas non conoscesse mai suo padre, che gli bastassi solo io"

"Ed ora cosa è cambiato?" domandò la donna gentile avvicinandosi a lei.

"Non posso negargli l'affetto di suo padre. Malgrado mi abbia fatto soffrire immensamente, Eneas ha il diritto di essere felice.. dall'altra parte, però. .."

"Hai paura che suo padre possa abbandonarlo come ha fatto con te"

La ragazza annuì.

Carmen la strinse in un abbraccio, e Aurora cominciò a piangere.

"Ho paura, Carmen" mormorò tra le lacrime.

"Non devi averne, bambina mia. Tu sei forte, e sono sicura che impedirai a chiunque di far soffrire Eneas "

"Non sono forte, Carmen. Non lo sono"

"Si che lo sei! Ne hai affrontate tante, e sempre a testa alta!"

"Carmen.. io ho paura di innamorarmi nuovamente di Juan.. o di non aver mai smesso di amarlo" confessò Aurora guardandola negli occhi, mentre la donna le sorrise.

"Oh, piccola mia.. così coraggiosa fuori, così fragile dentro. ."

"Cosa faccio? Devo permettere a mio figlio di avere un rapporto con suo padre? O devo impedirglielo per evitare di soffrire?"

"Aurora,  ricordati di questo: le difficoltà, gli ostacoli, ti aiutano a crescere e a diventare una persona forte. Tu ne sei l'esempio vivente "

Aurora sospirò.

"Grazie, Carmen" sorrise la ragazza.

Qualche ora dopo, nel pomeriggio, Aurora comunicò a sua madre quello che era successo la mattina.

"Juan ha conosciuto Eneas? E qual è stata la sua reazione?" esclamò Eleonora.

"È rimasto sconvolto.  E vorrebbe rivederlo"

Cuore ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora