Capitolo 20

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Juan finì finalmente l'imbarazzante ballo con Rosana. Tutti gli invitati si avvicinavano a lui e gli davano energiche pacche sulle spalle, che lui avrebbe voluto ricambiare con dei sonori schiaffi. Si avvicinò al tavolo delle bibite e bevve un pò di liquore, per poi sciogliere il nodo soffocante della cravatta.

"Anche il grande seduttore Juan Martinez è ora in gabbia" disse la viscida voce di Pedro.

"Stai fuori dalla mia vista, Pedro"

"E perché? Non sono il tuo migliore amico? O sei ancora infuriato per la storia di quella cameriera?"

"Non ti perdonerò mai per quello che le hai fatto" disse duro Juan.

"Amico, io non le ho fatto un bel niente. È stata lei a provocarmi,  io ho solo reagito da uomo."

"È stata lei a provocarti? "

"Certo, altrimenti perché avrei perso la testa?"

"Forse perché una ragazza come lei te la sogni!"

"Ah ah amico... sei fidanzato ora, ricorda. Non puoi essere geloso di un'altra ragazza"

"Mi fai schifo, Pedro"

"Se ti faccio così schifo, perché mi hai riaccolto a casa tua?" disse con un ghigno il biondino. Juan lo guardò in cagnesco e si allontanò dalla vista insopportabile del suo ex migliore amico. Camminò avanti e indietro, fin quando non arrivò alla sua botola. Si guardò intorno e, cautamente, scese nel suo nascondiglio senza farsi vedere da nessuno. Appena fu nel suo rifugio, tirò un sospiro di sollievo e si appoggiò su una vecchia poltrona lì presente.

"Juan.."  disse improvvisamente una voce. Juan si alzò di scatto e si guardò intorno.

"Chi sei? Esci fuori!" urlò.

Aurora prese coraggio e uscì allo scoperto, camminando verso la parte più illuminata della stanza.

"Sono Aurora"

"Aurora? Ma che.. che ci fai con quei vestiti addosso? E perché.."

Aurora non gli diede il tempo di finire la frase che si gettò letteralmente tra le sue braccia e lo strinse forte, quasi come se avesse paura che una forza superiore a loro potesse improvvisamente separarli. Juan, dapprima sorpreso, ricambiò teneramente l'abbraccio e in quel momento entrambi capirono quanto avevano sofferto l'uno la mancanza dell'altro. Aurora posò la testa sul petto di Juan: il suo cuore batteva forte, e il suo abbraccio emanava calore. Era lì che la ragazza avrebbe voluto passare la sua vita, tra le sue braccia.
Dopo un pò,  i due ragazzi sciolsero l'abbraccio.

"Aurora.. che ci fai qui?" chiese Juan ancora stupito.
Aurora camminò per un pò intorno la stanza ed infine si sedette vicino ad un mucchio di cianfrusaglie. Si tolse il cappello e lasciò che i capelli cadessero lungo la sua schiena, mentre Juan la divorava con gli occhi.

"Avevo bisogno di parlare con te, Juan. Ho saputo che Pedro vive ancora qui" cominciò la ragazza con amarezza.

Juan si passò una mano fra i capelli.

"Sì"

"Perché? Perché l'hai riaccolto in casa tua? Lui mi stava per violentare, Juan!" disse la ragazza in lacrime.

Juan abbassò lo sguardo.

"Pedro ha detto.. che sei stata tu a provocarlo. ."

"Che cosa? E tu gli hai creduto? E anche se, per assurda ipotesi, l'avessi provocato, sarebbe stata giustificata la sua violenza?"

"Aurora, io.."

"Tu non sai cosa dire, Juan. Io pensavo che tu in fondo ci tenessi a me, ma erano tutte mie illusioni, non è vero?  "

"Aurora, lui è stato il mio migliore amico per tanto tempo! Mi ha aiutato in momenti davvero critici con mio padre.. non è facile spezzare i rapporti con lui, benché io adesso lo disprezzi"

"Sì, certo.. a questo punto mi sembra inutile parlare ulteriormente. È meglio che vada via" disse Aurora con voce rotta dal pianto. Si alzò e cominciò ad avviarsi verso la botola, ma Juan la trattenne per un braccio e le cinse la vita, lasciando che la schiena della ragazza aderisse al suo petto.

"Non voglio che tu vada via" sussurrò Juan all'orecchio di Aurora, provocandole tanti brividi.

Aurora si girò e guardò il ragazzo negli occhi. Il suo cuore sembrava potesse uscire dal petto da un momento all'altro.

"E cosa vuoi allora?"

"Voglio te" disse Juan cingendole il viso e posando le sue labbra sulle sue. Aurora sbarrò gli occhi e allontanò il ragazzo, posando le mani sul suo petto.

"No Juan, non così. Ti prego di non prendermi in giro" supplicò Aurora.
Juan si passò una mano fra i capelli e la ragazza capì che quello era il gesto abituale che Juan compiva quando era agitato, preoccupato o nervoso.

"Aurora, io non posso assicurarti i miei sentimenti, perché non li capisco neanche io! Sono talmente confuso e.. pazzo di te. Ma so che tra noi non potrebbe mai funzionare: io sono fidanzato ormai e mio padre mi disedererebbe se rompessi il fidanzamento con Rosana.  E poi tu.. tu sei uno spirito libero, ribelle: non vorrei mai farti del male" disse il ragazzo sincero.

"Juan, nel periodo in cui non siamo stati vicino mi è sembrato di impazzire! Io ho capito che la mia vita senza te non ha senso! Neanche io so dirti se questo è amore, ma è il sentimento più forte che io abbia mai provato fino ad ora"

Juan si avvicinò ad Aurora e le posò un leggero bacio sulle labbra.

"Sei la donna più forte che io abbia mai conosciuto. Sono attratto da te non solo fisicamente, ma anche caratterialmente, perché sei coraggiosa, orgogliosa.. sei tutto ciò che possa mai desiderare. Ma non so cosa fare"

"Allora adesso non facciamo niente. Godiamoci questo momento" disse Aurora per poi alzarsi sulle punte dei piedi e dargli il suo primo vero bacio. Juan la strinse forte a sé e ricambiò il bacio, che in breve tempo divenne da dolce e insicuro a passionale e liberatorio, segno di un amore nascente pericoloso e ostacolato.

Salve ragazzi! Ecco qui un'altro capitolo! Finalmente Juan e Aurora hanno dichiarato i loro sentimenti. E adesso cosa succederà? Sarà tutto più facile o più difficile? Lo scopriremo leggendo♥♥
Volevo ringraziarvi di cuore per i voti, i commenti di incoraggiamento e le visualizzazioni. Vi adoro♥
Bacii,
Adry

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