"Allora Dolores. . Mi dia un sacco di patate e un pò di prezzemolo" disse Aurora vicino al bancone frutta e ortaggi.
"Vuoi altro?"
"No, grazie"Aurora si allontanò e continuò a comprare altre cose. La gente inizialmente la guardava non capendo, non potevano credere che l'Aurora ribelle, avesse accettato di servire i signori Martinez.
Improvvisamente qualcuno le coprì gli occhi con le mani. Aurora si girò immediatamente e vide avanti a sé il dolce sorriso di Miguel."Miguel!" esclamò lei buttandogli le braccia al collo. Miguel ricambiò affettuosamente. In villaggio certi gesti di affetto erano spesso fraintesi, ma tutti ormai conoscevano il legame speciale che li univa. Miguel sciolse l'abbraccio e la guardò.
"Aurora! Come stai? Sei andata via senza dirci niente..."
"Mi dispiace così tanto, ma..."
"Non c'è bisogno che spieghi, José ci ha detto tutto."
"Come tutto? Avevo detto di non spifferare niente a nessuno!"
"Stà tranquilla, lo so solo io. Mary non sa che figlia malvagia ha"
"Non dire così Miguel.. in fondo quella non è la mia casa"
"Aurora ma cosa dici? Mary e Josè non sono come dei genitori per te?"
"Sì certo.. ma io.. non so, la scelta era se restare o meno alla locanda. O io o Emilia. Sono stata costretta ad andarmene, non potevo permettere che Mary perdesse una figlia"
"Una figlia l'ha persa, e quella sei tu"
"Miguel, lei non mi ha mai persa... come sta?"
"Come vuoi che stia? Sta male, sembra un'anima in pena.. perché non vai a visitarla?"
Aurora tentennò.
"Miguel, guardami. Non sono più libera.. lavoro alla villa, ora"
"Già, non sembri più tu" disse lui abbassando lo sguardo. .
"Ehi" cominciò Aurora toccandogli un braccio "io sono l'Aurora di sempre. Quella che correva con te nella foresta, quella che si arrampicava sugli alberi, quella che ti curava le ferite.." disse facendolo sorridere.
"Mi piacerebbe tornare ad essere bambini" sussurrò Miguel triste. Aurora lo guardò e dopo un pò, gli afferrò il braccio e, prendendo le varie buste, lo condusse fuori il piccolo paesino, dove vi era una grande distesa verde.
Aurora posò le buste ben coperte a terra, sotto un albero."Lo vedi quel muro?" urlò lei indicando un muretto di pietra. Miguel annuì non capendo.
"Chi arriva primo vince! Sei pronto?" disse lei preparandosi alla corsa, mentre Miguel la guardava sorridendo.
"Sì!"
"Bene.. pronti...via!" esclamò Aurora cominciando a correre velocemente, mentre Miguel cercava di raggiungerla.
"Sei lento!"
"Sei tu che sei un fulmine!"
Aurora sciolse i capelli e li lasciò liberi, in modo che le accarezzassero il viso. Miguel la raggiunse, le cinse la vita, e la buttò per terra, gettandosi accanto a lei.
"Ehi! Non vale!" disse Aurora ridendo.
"Hai vinto! Hai vinto!"
"Beh.. ovvio" rispose Aurora sorridendogli.
Miguel la guardò incantato ed Aurora arrossì. Il ragazzo le accarezzò dolcemente i capelli."Non te l'ho mai detto Miguel, ma.. ti voglio bene"
Miguel smise di giocare con i suoi capelli e sospirò.
"Anch'io, Aurora"
"Mi dispiace, ma ora devo proprio andare" disse Aurora alzandosi.
"Sì certo.. ci vediamo stasera?"
"Stasera?!"
"Certo, per la partenza di José..."
Aurora a quella affermazione sbiancò improvvisamente.
"Come? José parte stasera?"
"Sì.. non lo sapevi?"
Aurora negò con la testa e Miguel posò le mani sulle sue spalle.
"Allora? Ci verrai? "
Aurora sospirò.
"Ciao Miguel" disse Aurora non rispondendo alla sua domanda ed allontanandosi, lasciando Miguel deluso.
Salve ragazzi!
Piccola domanda: qual è il vostro personaggio maschile preferito di questa storia? Il mio al momento è Salvador, misterioso e affascinante♥
Votate e commentate!Baci
Adry
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Cuore ribelle
RandomSpagna, 1910. Aurora è una ragazza ribelle, spensierata e piena di vita, oltre ad essere bellissima. È stata trovata nella foresta quando era solo una bambina da due marinai, e da allora loro sono il suo mondo, la sua famiglia. Tutto procede normal...