"No no.. non sono pronto per tutto questo!" esclamò Salvador sconvolto, mentre Juan era immobile.
Eleonora si portò una mano alla bocca, mentre Miguel si appoggiò al muro per non svenire. Dalla platea, cominciò a partire un gran vocìo su chi potesse essere il padre.
"Sta scherzando, signorina?" chiese il giudice chiaramente in difficoltà.
"No, signore. Potete chiedere anche al medico che mi ha visitato" affermò Aurora sicura. Ora una nuova forza era dentro di lei.
"Io..io rinvio il giudizio. La sentenza è terminata" proclamò il giudice allontanandosi in fretta, mentre ora le guardie trasportavano con più delicatezza Aurora.
Juan la guardava incredulo, mentre sua madre Beatrice lo guardava sospettosa."Juan, c'entri qualcosa tu con questa storia del bambino?" domandò Beatrice.
"Io..io.." balbettò Juan.
"Oh, ma zitta Beatrice!" intervenne Salvador sconvolto accendendosi un sigaro per calmarsi.
Aurora entrò in cella con le lacrime agli occhi. Un attimo prima era forte, sicura di sé.. un attimo dopo tutte le sue forze crollavano. Cosa le sarebbe successo? Avrebbe partorito in cella? Chi si sarebbe occupata di lei e di suo figlio?
Armando si avvicinò alla cella e la guardò premuroso.
"Aurora.. hai appena saputo che aspetti un bambino, non dovresti piangere in questo modo"
"Che futuro avrà questo bambino? E se non cambieranno idea su di me? Cosa succederà?" singhiozzò la ragazza.
Armando le porse un fazzoletto attraverso la sbarra.
"Dai, asciuga quelle lacrime. Vedrai che tutto si risolverà.. io ti credo, Aurora"
La ragazza afferrò il fazzoletto e gli sorrise.
"Grazie, Armando"
"Figurati. Sai, giurerei che sei già ingrassata" scherzò la guardia, facendo ridere Aurora.
"Secondo te sarà un maschio? O una femmina?" domandò Aurora accarezzandosi la pancia.
"Hm. .io direi femmina.. e per te?"
Aurora sorrise.
"Un maschietto. Bello come suo padre" disse la ragazza asciugandosi una lacrima.
"Anch'io spero di avere dei figli un giorno" confessò Armando con sguardo sognante.
"Sei sposato?"
"Sì, ma mia moglie.. è una donna malaticcia, ha sempre qualche malattia strana. Il medico è il suo migliore amico" sbuffò il ragazzo, facendo ridere Aurora.
"Sono sicuro che sarai un buon padre" disse la ragazza sincera.
Armando annuì non convinto e la ragazza si addormentò sognando momenti più felici.
Dopo qualche ora, Armando la svegliò.
"Aurora.. qualcuno vuole parlarti" disse aprendo la cella e scuotendola.
La ragazza annuì e si diresse verso la cella degli incontri.
Si domandava chi potesse essere, quando riconobbe l'inconfondibile figura di Juan. Il signorino era di spalle, eppure il cuore di Aurora arrivò in gola: aveva paura.Quando Armando aprì la cella, Juan si voltò. Era pallido e chiaramente sconvolto. Armando sorrise ad Aurora e lasciò entrambi soli.
La ragazza era spaventata ed agitata.
"Ciao" disse Juan con voce roca.
Aurora gli fece un cenno con il capo.
"La.. la storia che sei incinta è vera? O è un modo per evitare il giudizio?" chiese Juan.
"È vera"
"E il figlio.. è mio?"
Gli occhi di Aurora cominciarono a diventare lucidi.
"Dubiti anche di questo ora?" chiese lei con voce rotta.
"Io.. non.. non posso crederci... come è pot..."
"Potuto accadere? Andiamo Juan, di certo il bambino non potevo concepirlo da sola " lo interruppe la ragazza sedendosi.
"Aurora.. io.. non sono pronto.. non sono pronto per diventare padre" confessò il ragazzo.
"E credi che io sia pronta? Che sia facile per me? Ho solo vent'anni!"
Juan si passò una mano fra i capelli.
"Comunque sia..io non ti chiedo di essere il padre di questo bambino. Non merita di crescere con una persona come te" disse Aurora con odio.
"E sua madre allora? Che è un'assassina?"
"Io non sono un'assassina, ma potrei diventarlo perché in questo momento avrei voglia di ucciderti!" esclamò la ragazza furiosa.
Juan la fulminò con lo sguardo.
"Tuttavia il bambino è innocente.. non può soffrire a causa nostra" affermò Juan.
"A causa tua vorrai dire! Da me avrà sempre amore e protezione" lo interruppe la giovane.
"E dove lo crescerai? In cella?"
"Mi libereranno prima o poi, ma tu questo bambino non lo vedrai mai!"
"Io non lo voglio questo bambino!" urlò Juan in un impeto di rabbia.
Aurora sgranò gli occhi e cominciò a piangere. Il Martinez si sedette accanto a lei.
"Io. .non volevo dire questo.. non so nemmeno io cosa provo" confessò Juan sfregandosi gli occhi.
"Quanto vorrei odiarti, Juan" disse Aurora asciugandosi le lacrime.
"E perché non lo fai? Perché non mi odi?"
"Perché ti amo, e questo non cambierà"
"Io sono il male per te.. e per il bambino" confessò Juan sconvolto.
Aurora non rispose e il ragazzo le accarezzò delicatamente la pancia.
"Io non voglio che tu stia con me solo per il bambino. Tu questo bambino non lo vuoi, ma io si. È l'unica cosa che mi resta del nostro amore" mormorò la ragazza con la disperazione nel cuore.
"Allora è un addio.." disse il ragazzo guardandola.
"Non l'ho voluto io.."
Juan annuì e chiamò la guardia.
"Buona fortuna, Aurora" la salutò Juan, odiandosi con tutto sé stesso.
Salve ragazzi!
Cosa succederà ora? Juan ritornerà sui suoi passi? E il bambino sarà un maschio o una femmina?
Fatemi sapere cosa ne pensate♥
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Cuore ribelle
RandomSpagna, 1910. Aurora è una ragazza ribelle, spensierata e piena di vita, oltre ad essere bellissima. È stata trovata nella foresta quando era solo una bambina da due marinai, e da allora loro sono il suo mondo, la sua famiglia. Tutto procede normal...